Salgono cosi a oltre 800 mila le persone da evacuare dai territori in caso il Vesuvio riprenda l’attività eruttiva. Un ulteriore allargamento, di cui si parlava sin dalla scorso gennaio, e in queste ore ufficializzato dalla pubblicazione sul Burc. Per coordinare le attività connesse ad una potenziale evacuazione dell’area, la Protezione Civile ha redatto un Piano di Emergenza Nazionale. Azioni che si differenziano a seconda della posizione geografica dei territori coinvolti rispetto al complesso Somma-Vesuvio ed al livello di pericolosità, supposto e che ha determinato la suddivisione dei territori in diverse aree: rossa, gialla e blu, colori che sono indice della pericolosità. Oltre ai 18 comuni già noti, ovvero Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, la nuova cartografia di pericolosità comprende tre quartieri di Napoli: Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. Nella lista dei 24 territori a rischio, anche quello i Pomigliano D’Arco, ma solo per quelle area connesse al comune del Vesuviano di Sant’Anastasia, poi i comuni di Nola, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano e Scafati. Forse un atto dovuto, quello del nuovo ampliamento della temuta “zona rossa”, soprattutto per le tante polemiche scaturite in questi anni, forse una ‘misura preventiva’, e che include di fatto i nuovi territori nei limiti della legge n°21 del 2003, che ne definisce le norme urbanistiche.
La redazione
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.