La Terra dei Fuochi esiste ancora, c’è chi ritiene giusto dire che è giunto il momento di non parlarne più e chi ogni notte si mette in auto, magari guidato da un navigatore speciale, alla ricerca di roghi da segnalare ed assassini da denunciare. Questi ultimi sono i Volontari Antiroghi di Acerra.
Immaginate 5 persone nel cuore della notte, in un’auto, tra le stradine delle campagne di territori martoriati e colmi di criminalità come Napoli Nord. Da soli, con il telefono che squilla all’impazzata, una puzza nauseante ogni metro che si è più vicini alla nube di veleno, con le Forze dell’Ordine in collegamento su un altro telefono, anche loro vittima di un sistema che pare abbia abbandonato il Sud a questa croce.
Buio assoluto, assenza totale di telecamere anche in posti in cui è solito ritrovare sversamenti illeciti di rifiuti e roghi appiccati da delinquenti senza scrupoli. Bisogna aggiungere l’apparente assenza dello Stato, l’apparente impotenza delle istituzioni che, probabilmente private dei fondi necessari per contrastare questa ferita sanguinante, fanno da scaricabarile in assenza di reali competenze in materia.
“Ieri due tipi in una punto, chissà cosa stavano facendo. Mi sono avvicinato, ho cercato di capire ma sono scappati via”, questi i discorsi che si affrontano in auto mentre si va anche a “naso” alla ricerca di quel rogo di veleni, tra le continue segnalazioni dei cittadini preoccupati.
Si parla di denunce, di condanna per direttissima, del problema dell’assenza di illuminazione anche in quei luoghi in cui da anni si sversa indisturbati.
Arriviamo su un terreno isolato, una zona in cui il cellulare a tratti non riceve segnale, regna il buio assoluto e ci rendiamo conto che potremmo essere vittime, con una facilità disarmante, proprio di quei malviventi che hanno appiccato il rogo tossico. Si procede spediti verso il rogo di rifiuti e la puzza acre si fa sempre più intensa mentre una colonna di fumo nera altissima e densa si disperde nell’aria.
“Aprite gli occhi, siamo a due passi dal rogo, chi lo ha appiccato potrebbe essere qui” dice uno dei volontari mentre con passo spedito ci avviciniamo al luogo esatto del disastro.
Siamo stati nei pressi dell’area di Settembre ad Acerra. Il ragazzo alla guida dell’auto cerca di avvicinarsi al rogo mentre Vincenzo Petrella, il portavoce dei “Volontari Antiroghi di Acerra”, chiama i vigili del fuoco: “Le linee sono temporaneamente occupate per attività di soccorso”. Le linee sono intasate ma alla fine riusciamo a metterci in contatto: “C’è un rogo enorme nella zona PIP di Acerra, località la marchesa, via ponte di Napoli, a ridosso del centro commerciale le porte di Napoli, siamo sul posto, siamo soli”
“La colonna di fumo nero è verticale, il rogo è grosso” afferma Petrella mentre con una mano si copre il volto e con l’altra cerca di rendicontare quello che sta accadendo sulla pagina dei Volontari Antiroghi di Acerra.
“Qui si coltiva, cose da pazzi” dice Valerio, un ragazzo in gamba, coraggioso e con voglia di cambiare, ovviamente “volontario” insieme a Vincenzo.
Fatta la segnalazione alle autorità competenti ed in attesa dei Vigili del Fuoco, si continua il giro di perlustrazione ma prima bisogna immortalare l’ennesima vergogna a cui si è assistiti quella sera.
“Francesco a papà, riesci a fare un video”?
Si, avete capito bene, uno dei ragazzi presenti in quella macchina quella sera era il figlio di Vincenzo Petrella. Una scena da film, nel terreno da una sorta di tombino fuorisciva il fumo nero intenso. Poteva essere una cisterna interrata con una bocca da cui fuoriusciva una colonna di fumo densa, un odore nauseante.
Filmato il tutto si continua a girare, nel cuore della notte, e si va verso la zona industriale di Acerra, ci arriva una segnalazione e la strada da seguire la indica Francesco, il giovane uomo, il figlio di Petrella Senior, il navigatore speciale.
E’ questa la speranza, l’unica di quella lunga notte in cui, anche dopo essere tornato a casa ed aver lavato in serata quegli abiti zeppi di veleno, non riuscivo a dormire.
Un padre che vuole insegnare al figlio come si costruisce il futuro. Un padre che lotta insieme il figlio per il suo futuro, la più grande eredità che Francesco possa mai avere.
La più grande speranza nella Terra dei Fuochi.
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