VOLLA. Non fa in tempo a ricoverarsi in ospedale che gli occupano la casa. Un anziano, A. C. 70 anni circa, con diversi problemi di salute è stato costretto al ricovero in ospedale, per alcune settimane, a seguito di un peggioramento delle sue condizioni fisiche. In meno di 24 ore, una famiglia di quattro persone, bambini compresi, gli ha occupato l’appartamento all’interno delle abitazioni della ex 219 di Volla.
“Non potevo crederci – racconta il figlio dell’anziano – mi padre aveva lasciato la casa appena la mattina. Non so spiegarmelo: forse l’hanno visto uscire con la borsa, ad alcuni vicini papà aveva detto del ricovero. In verità – aggiunge – temevo per i ladri ma mai mi sarei aspettato che potesse accadere che nel giro di una notte gli occupassero casa”.
La vicenda è accaduta in via Alfieri, dove insiste uno dei più grossi centri di edilizia popolare del Comune. Un quartiere come tanti nel Napoletano dove le case sono come alveari, spesso in alloggio ci vivono famiglie allargate a dismisura. Per questo appena si sparge la notizia che, per un motivo qualsiasi, nel quartiere c’è un’abitazione vuota, allo stesso tempo si corre il rischio che quella casa di lì a poco sarà di nuovo occupata ma abusivamente.
Poco più di un mese fa l’anziano A.C. aveva lasciato la propria abitazione, dove vive da solo, per ricoverarsi presso un ospedale partenopeo: una degenza obbligata per motivi di salute.
La notizia dell’appartamento vuoto ha fatto veloce il giro del quartiere popolare e così, durante la notte successiva, una famiglia della zona, non ha perso tempo ad occuparla. Forzando la porta principale, la mattina dopo che il legittimo proprietario l’aveva lasciata, l’abitazione aveva almeno tre “nuovi” inquilini.
In seguito si è saputo che l’occupante abusiva viveva, con marito e figli, a carico della sua famiglia. E’ stato il figlio dell’ammalato ad accorgersi della presenza abusiva di una donna, T. M. circa 30anni con due bambini, quando è ritornato a casa del genitore per prendergli alcuni effetti personali.
“Quando sono arrivato fuori la porta dell’appartamento di mio padre e stavo per inserire la chiave – racconta ancora incredulo il figlio dell’anziano – ho sentito dei rumori provenire dall’interno, mi sono subito bloccato: cercavo di capire se si trattasse di voci provenienti dall’abitazione accanto e invece – prosegue – le persone si trovavano proprio a casa di mio padre. Non ho avuto nemmeno il coraggio di bussare – aggiunge – sono andato subito al Comune per informare i vigili”.
Subito dopo l’amara scoperta è stata sporta denuncia alle forze dell’ordine e allertato anche l’Ufficio Patrimonio del Comune, oltre alla polizia municipale affinché si provvedesse allo sgombero dell’abitazione. Nel frattempo la donna si era praticamente sistemata nell’abitazione mettendo nei mobili i propri oggetti personali e quelli della sua famiglia, mentre in uno stanzino erano stati accatastati gli oggetti del legittimo proprietario. Nel corso delle settimane, diversi sono stati i solleciti dati alla donna per consentirle di lasciare spontaneamente la casa.
Tutto inutile, fino a quando l’amministrazione comunale, guidata da Angelo Guadagno, non ha dovuto procedere ad uno sgombero forzato. Necessario l’intervento delle forze dell’ordine e la presenza di un’autoambulanza per consentire, infine, al legittimo proprietario il rientro a casa una volta dimesso dal nosocomio. “Il dramma dei senza tetto purtroppo è una realtà sempre più costante – dice il sindaco – ma le leggi vanno rispettate”. Una storia tragica e amaramente comica: al banco lotto hanno tentato in molti la sorte giocando il terno sulla vicenda.
di Patrizia Panico de Il Mattino area sud – costiera
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