Poggiomarino. Continua l’attività di prevenzione e contrasto delle fonti di inquinamento del suolo e del sottosuolo nel bacino idrografico del fiume Sarno dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Napoli, in particolare piccole e medie imprese, possano dare origine a scarichi reflui suscettibili di inquinamento della matrice ambientale in cui confluiscono. A tal proposito i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) hanno effettuato il controllo presso un impianto di autolavaggio di Poggiomarino al fine di accertare la gestione dei reflui e dei rifiuti prodotti dallo stesso. A seguito dell’ispezione dell’impianto, è stato accertato che l’attività di lavaggio delle autovetture il refluo industriale era convogliato in vasche senza che il refluo subisse alcun tipo di trattamento depurativo e senza una documentazione che attestasse il regolare svuotamento da parte di una ditta specializzata. La condotta accertata è in violazione delle norme che regolano il deposito temporaneo dei rifiuti, per cui è stato ipotizzato il reato di gestione illecita di rifiuti. Pertanto, i militari hanno proceduto al sequestro penale dell’intera attività.
Il titolare dell’autolavaggio, un 50enne di San Giuseppe Vesuviano, è stato deferito all’autorità giudiziaria, per i reati di gestione illecita di rifiuti liquidi industriali.
Prosegue la campagna controlli, disposta dal Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli su tutta la provincia, presso gli impianti di autoriparazione ed autolavaggio, al fine di verificare soprattutto il rispetto delle norme in materia ambientale. Le verifiche vengono effettuate su tutte le possibili fonti di inquinamento idrico, sia esso in falda, o nelle acque superficiali, oppure indirettamente nel fiume Sarno attraverso gli sversamenti illeciti nei canali consortili o di bonifica.
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