SOMMA VESUVIANA. Canta e incanta, è il caso di dirlo il giovane e affermato tenore Vincenzo Costanzo che ieri ha tenuto uno spettacolo al Summarte, teatro della sua città Somma Vesuviana. Uno spettacolo dove con il batterista Elio Coppola, Antonio Caps al piano, Antonio Napolitano al basso, Sandro Deidda al sax, gli Onda Nueve String Quartet è riuscito ad armonizzare la musica classica al jazz alla musica leggera italiana. A rendere ancora più completo il tutto le bellissime e partecipate coreografie dei Tangheri: Donato Cuocolo e Daniela Moretto. Costanzo ha aperto il suo spettacolo con una canzone di Elvis Presley e alla fine nelle immagini che gli scorrevano alle spalle una dedica a Vincenzo Bianco e Vincenzo Stassi “nel nostro cuore per sempre”, due giovani sommesi prematuramente scomparsi. Poi spazio alla musica, alle emozioni, agli applausi tanti e continui del pubblico. Coppola, altro sommese eccellente ha convinto come sempre il pubblico presente suonando la batteria con un ritmo che si è incastrato a perfezione con la voce del giovane concittadino. Insomma il progetto dello spettacolo che lui aveva proposto a Costanzo si è rivelato vincente.
Poi un momento toccante, introdotto dal direttore artistico del Summarte Lucio Pierri. E’ stato spiegato come Costanzo abbia conosciuto il tenore Davide Ferrigno al Massimo di Palermo, un suo fan da una grande voce, abbiano cominciato a seguirsi sui social e qui si accorge che la fidanzata di Davide sta lottando contro il male del secolo. Oggi lo ha sconfitto e ieri sedeva in platea per ascoltare il suo Davide che ha interpretato con passione “E vui durmiti ancora!” è una poesia siciliana scritta da Giovanni Formisano nel 1910 e poi ha duettato col tenore sommese in una magnifica “O’ Sole mio”. Per chiudere Costanzo aveva scelto una toccante interpretazione di “Vesti la giubba” (Ridi Pagliaccio”, ma con un’ovazione il pubblico in piedi ha chiesto il bis e si è chiusa la serata con “Dio come ti amo”, dell’indimenticabile Modugno. Uno spettacolo che, come ogni anno da quattro anni ormai, ha tenuto i 400 spettatori del Summarte inchiodati alle poltrone.
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