Pomigliano. Un’intera carriera dedicata al contrasto dell’usura che gli è valsa anche la nomina a Cavaliere della Repubblica grazie alla segnalazione dell’associazione “Antiracket e Antiusura Pomigliano per la legalità Domenico Noviello” del presidente Salvatore Cantone. L’ex luogotenente della Guardia di Finanza Filippo Amato ha impiegato la sua vita professionale al contrasto di questo tipo di fenomeni criminali per restituire fiducia, sicurezza e dignità alle vittime di usura e alle proprie famiglie. “Con la denuncia la vita dell’usurato cambierà” – assicura con fermezza l’ex luogotenente.
Filippo Amato, nella sede dell’associazione Domenico Noviello, ci ha raccontato la sua storia e del perchè sia fondamentale denunciare per le vittime di usura.
“L’attività che ho svolto in Guardia di Finanza è iniziata con l’attività di polizia tributaria a Parma. Dopo poco, però, capii che non era il mio obiettivo e cosi pian piano sono passato all’attività di polizia giudiziaria. Da li iniziai ad indagare su alcuni fenomeni di usura. Questo mio interesse investigativo si è concentrato molto quando sono stato trasferito a Pomigliano che poi è stata chiusa come GdF per passare a Casalnuovo. Nel corso della carriera sono stato insignito di 3 decorazioni nazionali di cui una medaglia al merito di lungo comando e 19 ricompense di ordine morale di cui 4 encomi solenni.
Tra le attività che posso ricordare con piacere è il più grosso sequestro patrimoniale a seguito di criminalità comune e non organizzata per quanto riguarda l’usura. Parlo di molti anni fa e nella nostra zona c’era un grosso “personaggio” che gestiva attività collegate all’autotrasporto. Abbiamo sequestrato immobili e somme di denaro che si avvicinavano ai 100 milioni di euro: una cosa davvero eclatante.
Nel corso degli anni abbiamo cambiato tipo di approccio: dal trovo i documenti e faccio indagini si è passati al trovo il soggetto e faccio indagini. La dichiarazione del soggetto passivo, cioè dell’usurato, risulta fondamentale.
Oggi vorrei esprimere la mia gratitudine all’associazione Domenico Noviello che mi ha segnalato alla Prefettura e con gioia ho ricevuto l’onore del cavalierato e sottolineare l’importanza della stessa per quanto riguarda l’aiuto che offre alle vittime di usura ed estorsione. Bisogna far emergere queste criticità. La vita di chi subisce è una vita estremamente contorta e noi riusciamo a fornire una certa sicurezza a queste persone. Lo dico alla fine della mia lunga carriera: non abbiamo mai avuto reazioni avverse a una dichiarazione o durante il processo o durante le indagini se non in casi sporadici e particolari e comunque molto molto lievi.
Al soggetto usurato bisogna dire: “TU TI DEVI FAR AIUTARE“. Come? Venendo a dichiarare, chiedendo aiuto a noi che sappiamo cosa fare. Dopodichè, e questo è sicuro, la vita dell’usurato cambierà.
Ma oggi, rispetto al passato, c’è un’apertura maggiore a denunciare questo tipo di fenomeno o c’è ancora molta paura?
“Secondo me siamo ancora lontanissimi dal poter dire che c’è un’ apertura. Esiste sempre tanto timore per eventuali ritorsioni. Tuttavia si deve capire che una cosa è l’usura e altra è commettere reati ancora più gravi. Dico sempre che i migliori “avvocati” sono i delinquenti stessi. Sanno bene che non devono oltrepassare un certo limite. Quindi, quando noi diciamo che si deve denunciare, è proprio perchè dopo c’è la reale possibilità di una rinascita sia dal punto di vista personale che professionale. Questa è l’opera meritoria nostra che viene sostenuta proprio da associazioni come quella di Salvatore Cantone”
La crisi Covid che ha determinato anche effetti devastanti per l’economia, ha contribuito a rendere ancora più solido il fenomeno usura?
“L’usura c’è sempre stata, poi quando c’è una crisi, ovviamente, si evidenzia con ancor più forza in particolar modo per i soggetti che non sono preparati…”
Quali sono le “armi” che istituzioni e forze dell’ordine forniscono a chi decide di denunciare? Io denuncio perchè…
“Denuncio per la convinzione che la mia denuncia varrà a qualcosa, nel senso che so che dopo la mia vita cambia. Questo è il concetto che deve essere capito. La vita cambia anche semplicemente sospendendo la “rata”.
Interviene Salvatore Cantone: “Bisogna denunciare per riprendere la propria dignità di uomo. Lo Stato con la legge 108/96 sovvenziona chi denuncia. Quindi la condizione principale è la denuncia. Chi lo fa non è solo: ci sono forze dell’ordine, associazioni, magistratura, c’è un intero corpo che si riunisce intorno a chi denuncia e alla sua famiglia e saranno supportati per l’intero iter. Ci tengo a fare una precisazione… Venite da noi prima di rivolgervi a un usuraio. Vi daremo tutto l’aiuto necessario per superare la crisi”
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