domenica 29 Settembre 2024
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Un’ondata di rincari si abbatte sulle famiglie di Somma Vesuviana

Somma Vesuviana. Un’ondata di rincari si è abbattuta sui cittadini di Somma Vesuviana in questo 2009. Se da un lato l’amministrazione presenta il “paniere di qualità” per dar respiro ai consumi di commercianti e famiglie contrattisi con la crisi economica mondiale , dall’altro aumentano in modo abbastanza clamoroso alcune tasse ed alcuni servizi sul territorio sommese.Il record d’aumento, in percentuale, spetta ai servizi cimiteriali. Infatti se prima interrare una salma costava 7,75 euro, oggi di euro ne servono ben 150. Un aumento di quasi il 2000% (!) giustificato, secondo fonti vicine all’amministrazione, dal fatto che i comuni limitrofi applicano le stesse tariffe e che la cifra precedente fosse irrisoria.Ma quello dei servizi cimiteriali non è l’unico aumento che la cittadinanza si troverà a dover affrontare in questo nuovo anno. Gli aumenti scatteranno dal primo febbraio anche per il trasporto scolastico pubblico e per la mensa scolastica.Dagli attuali 18 euro di retta mensile per il trasporto di ogni bambino si passerà ai 30 euro. Quasi il 70% che, unito al raddoppio del costo della mensa (da 15 a 30 euro), rappresentano una mannaia sulla testa di molte famiglie, con figli piccoli, soprattutto della periferia. E sono proprio loro ad aver sollevato il caso qualche giorno fa presentandosi, in una composta e pacifica protesta, presso gli uffici degli organi comunali
competenti.“E ‘incredibile questo aumento”.Dichiara una donna presente al sit-in. Il coro di proteste è unanime ed è la signora Maria a mettere ordine. “Avremo accettato anche qualche euro in più d’aumento, ma 30 euro sono un esagerazione che purtroppo molte delle nostre famiglie non possono tollerare”. La maggior parte di queste signore hanno i propri bambini che frequentano le scuole di S.Maria del Pozzo. “A questo punto devono spiegarci come si fa a dire che lo studio è un diritto di tutti visto quello che ci costa”. La signora Francesca è più diretta e se la prende con i bambini “Che immotivatamente non pagano il servizio. Forse anche noi dovremmo fare come qualcun altro e presentarci in modo meno educato alle istituzioni. Paghino tutti e poi vediamo se si arriva a 30 euro”. Dalla protesta vien fuori anche un altro particolare. Siccome queste persone abitano in zone periferiche dagli spazi angusti, dove gli autobus non possono passare, sono costrette spesso ad accompagnare i bambini fino alla fermata che può trovarsi anche a diverse centinaia di metri di distanza. “Già facciamo un enorme sacrificio- dicono in coro- pensi poi quando piove e s’allaga tutto. E neanche di questo ci siamo mai lamentate, ma ora basta ora andremo avanti con le proteste”.
A spiegare le motivazioni di un aumento così vistoso è l’assessore al bilancio Ciro Cimmino:”Sono a conoscenza delle proteste- ammette con franchezza l’assessore- e di questo mi dispiace. Nello stilare il bilancio abbiamo fatto il massimo possibile, ma il problema è che dovevamo aumentare la percentuale d’entrata in relazione ai costi del servizio”. Sul fatto che secondo i genitori non tutti gli alunni paghino il servizio è lapidario “Ho sentito anche io queste voci, ma fino a quando non avrò verificato non potrò emettere alcun giudizio”.
E’ lo stesso assessore poi a venire incontro ai genitori. “Non credo che potremo abbassare la retta, ma siccome capisco la difficoltà delle famiglie m’impegnerò personalmente affinché le famiglie che usufruiscono del servizio e che hanno più figli ottengano degli sconti”.
Sugli aumenti interviene (ecco spiegato il diluvio di questi giorni!) anche l’opposizione. Lo fa attraverso la voce di Gino Cimmino(Pd) il quale si scaglia contro l’amministrazione: “Invece di diminuire i costi il governo cittadino aumenta le tariffe. E’ uno scandalo soprattutto se si pensa che ad essere colpite sono soprattutto le fasce deboli. Sono aumenti immotivati. Mi auguro che su queste decisioni si faccia un passo indietro”.
C’è anche un retroscena curioso in questa vicenda. Infatti, secondo fonti ben informati, non tutti i consiglieri di maggioranza erano, fino alle proteste, a conoscenza degli aumenti deliberati in giunta.
A questo punto chiudiamo con una battuta di una delle mamme: “Chiediamo- dice tra il serio e il faceto la signora- che ci venga applicato la formula del tre per due”. Non male. In tempo di crisi i vecchi rimedi sembrano ancora efficaci.

Gaetano Di Matteo

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