giovedì 19 Settembre 2024
HomeCronacaUna rapina per coprire violenze sessuali, 6 arresti tra cui due frati...

Una rapina per coprire violenze sessuali, 6 arresti tra cui due frati ad Afragola

Una storia di violenze sessuali , abusi, minacce, conclusasi con una rapina per sottrarre i cellulari “prove” di tutto quanto subito dalle vittime. Oggi termina con l’arresto di 6 persone, tra queste il parroco della Basilica Pontificia di Sant’Antonio da Padova, padre Domenico Silvestro, accusato del reato di violenza sessuale e padre Nicola Gildi,oggi attualmente in servizio nel convento “Santa Maria Occorrevole” di Piedimonte Matese (Caserta). Nei loro confronti sono ipotizzati i reati di rapina aggravata in concorso e violenza sessuale.
Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Afragola (agli ordini del luogotenente Raimondo Semprevivo) hanno dato esecuzione ad una misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord su conforme richiesta della medesima Procura della Repubblica nei confronti di sei soggetti gravemente indiziati dei delitti di rapina aggravata in concorso e di violenza sessuale.
Il provvedimento cautelare rappresenta l’epilogo di una articolata attività di indagine avviata ad aprile di quest’ anno a seguito della denuncia sporta da due uomini residenti ad Afragola vittime di una rapina commessa da due soggetti, travisati e muniti di mazze e coltello, che dopo aver fatto irruzione nella loro abitazione., sfondando la porta di ingresso, si erano impossessati di un telefono cellulare e tentato invano di impossessarsi anche di un altro telefono dandosi poi alla fuga.
Le indagini svolte nell’ immediatezza dai militari del luogotenente Semprevivo e coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, anche con I’utilizzo di strumenti tecnici, hanno consentito di identificare in breve tempo gli autori materiali della rapina e di accertare sia i loro mandanti che il movente.
In particolare il grave fatto criminale, descritto compiutamente nell’immediatezza, presentava alcune anomalie e veniva ricondotto dalle vittime a pregressi rapporti con alcuni frati del territorio campano ed ad abusi e violenze sessuali subite.
Sulla base delle dichiarazioni rese dalle vittime venivano attivate operazioni di intercettazione telefonica ed acquisite le immagini dai sistemi di video sorveglianza presenti lungo il percorso seguito dai rapinatori indicato dettagliatamente dalle vittime.
“Le indagini,”, spiega in una nota il procuratore Maria Antonietta Troncone, “giovatesi degli elementi forniti dalle vittime che nel frattempo avevano anche riconosciuto in foto i rapinatori, consentivano di accertare il contesto in cui era maturata la rapina e di acquisire granitici riscontri alle dichiarazioni rese dalle vittime anche sulle violenze sessuali subite all’interno di alcuni monasteri tra i quali la Basilica di Sant’ Antonio di Afragola (Na) nonché di svelare il motivo per il quale i rapinatori avevano asportato esclusivamente il telefono cellulare e non anche altri oggetti e denaro pur presenti nell’abitazione delle vittime.
Ed invero emergeva chiaramente dalle intercettazioni che la rapina era stata commessa per sottrarre alle due vittime i telefoni in cui erano memorizzate immagini e chat a dir poco imbarazzanti che avrebbero potuto creare seri problemi ad alcuni frati dei monasteri in cui avevano lavorato le vittime.
In particolare dalle operazioni di intercettazione telematica e telefonica emergeva che a dạre il mandato per compiere la rapina fosse stato il parroco di Afragola che rivolgendosi ad altri soggetti che avrebbero dovuto assoldare gli esecutori materiali, poi individuati negli odierni indagati tratti in arresto, avrebbero recuperato i telefoni cellulari in possesso delle vittime.
Nel corso delle indagini, inoltre, veniva acquisita una lettera redata dagli avvocati delle vittime della rapina e diretta ai FRATI SUPERIORI con la quale nel sollecitare il pagamento delle somme relative alle prestazioni lavorative eseguite nei monasteri fino a quel momento non corrisposte, si faceva riferimento anche a rapporti sessuali subiti dalle vittime in cambio di assistenza di carattere sociale (abiti, alimenti e quant’ altro necessario alla loro sopravvivenza) e lavorativa (assicurando loro un impiego retribuito in ogni luogo di culto in cui i due frati si trovavano a svolgere le proprie funzioni religiose).
Le indagini svolte successivamente, anche attraverso l’escussione di un altro frate a conoscenza delle violenze sessuali e del movente della rapina, confermavano la riconducibilità del mandato a commettere il grave fatto criminale ad un frate, tratto in arresto, che spinto dal forte timore di affrontare le conseguenze di una denuncia sporta dalle vittime delle violenze supportata da chat, video e messaggi contenuti nella memoria dei telefoni cellulari in loro possesso, si era rivolto a suoi conoscenti per sottrarre i telefoni alle vittime e scongiurare il pericolo”.

Sostieni la Provinciaonline

Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.

Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

Articoli recenti

Rubriche