Un giovane di 16 anni è stato arrestato dalla polizia di Stato poiché ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Gennaro Ramondino, avvenuto nella notte del 31 agosto scorso, il cui cadavere è stato rinvenuto carbonizzato tra le sterpaglie in una zona di campagna del quartiere di Pianura.
Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni di Napoli, hanno consentito di individuare il luogo in cui l’omicidio sarebbe avvenuto – un sottoscala sito in Via Comunale Napoli nel quartiere di Pianura, generalmente utilizzato dai gruppi criminali della zona come “piazza di spaccio” – e le modalità nelle quali lo stesso si sarebbe consumato.
In particolare, il minore destinatario del provvedimento cautelare in parola, attualmente già detenuto per altra causa, nella serata dello scorso 31 agosto, avrebbe esploso all’indirizzo della vittima alcuni colpi d’arma da fuoco a bruciapelo, uccidendolo sul colpo. Lo stesso, con l’ausilio di alcuni complici, si sarebbe poi adoperato per trasportare il cadavere in aperta campagna – dove poi è stato ritrovato carbonizzato – e per eliminare ogni traccia del delitto nei locali del sottoscala in cui era avvenuto l’omicidio. Le ragioni del gesto efferato, secondo quanto ricostruito, potrebbero ricondursi a dissidi relativi alla gestione dell’attività di spaccio di stupefacenti e alla suddivisione dei relativi proventi illeciti.
Per tali condotte, nelle settimane precedenti, era già stato sottoposto a fermo del P.M. un altro indagato maggiorenne, ritenuto gravemente indiziato dei reati di favoreggiamento, occultamento e distruzione del cadavere di Ramondino Gennaro e delle autovetture utilizzate per la commissione dei delitti.
Nel corso delle indagini è stata rinvenuta anche l’arma utilizzata per compiere l’omicidio, sotterrata in una zona di campagna del quartiere Pianura.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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