DA METROPOLIS DEL 16 LUGLIO
Tufino. Una città al centro delle polemiche. Da qui è partita l’inchiesta, qui i suoi indagati più “eccellenti”. Una delle menti che ha dato il via a tutti i raggiri che hanno coinvolto le principali compagnie assicurative nazionali, il dipendente comunale Saverio Galeotalanza e l’altro l’ex vicesindaco del Comune, l’assistente capo della polizia di stato Carlo De Luca. Ieri mattina tutte le misure restrittive sono state eseguite dai carabinieri del capitano Andrea Massari, tranne quella di De Luca. Sono stati i suoi ex colleghi del commissariato di Nola (guidati dal primo dirigente Pietro Caserta) a eseguire la misura cautelare per De Luca (ora in servizio presso il commissariato di Lauro). Per lui il Gip ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
In effetti il suo ruolo è più marginale degli altri indagati, seppure altrettanto grave, soprattutto in considerazione della sua veste di servitore dello Stato. In alcuni episodi sarebbe stato coinvolto come finta parte lesa. Lui avrebbe dichiarato di essersi ferito nel corso di un incidente. Si fa riferimento, ad un tamponamento accaduto nell’aprile del 2008 a Monteforte Irpino (Avellino) nel quale De Luca dichiarava di essere rimasto ferito insieme ad un’altra persona e che entrambe si erano fatte poi medicare e refertare dal pronto soccorso dell’ospedale civile di Avellino. Ma in quel caso, come in altri, i certificati risultavano oggetto di furto perpetrato ai danni del nosocomio avellinese “Moscati”. E proprio De Luca, così come gli altri complici, era perfettamente a conoscenza dell’illecita provenienza dei moduli.
Il dipendente comunale, invece insieme agli avvocati e alla segretaria dello studio legale, anche lei di Tufino, ed indagata al momento, erano considerati appunto la mente di tutta l’operazione, lui procacciava i falsi sinistri e con gli altri aveva dato vita ad un’associazione a delinquere che per oltre due anni ha commesso truffe alle assicurazioni, dissimulando falsi incidenti stradali e utilizzando certificati che attestavano lesioni causate da incidenti mai avvenuti o riportanti prognosi non veritiere, fornendo anche esami clinici mai fatti.
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