di Emilia Ferrara
Napoli. Chi ancora è in città ha potuto godere di performance ed eventi di altissimo livello organizzate da il Pozzo e il Pendolo, nell’ambito della rassegna Brividi d’Estate, quest’anno giunta alla XVI edizione.
Da alcuni anni il Pozzo e il Pendolo organizza il Festival di Teatro/Racconto nella suggestiva location dell’Orto Botanico. Venerdì 5 agosto, come da cartellone, in scena Tre volte per amore con e di Maurizio de Giovanni.
L’autore, apprezzato prima per la serie del commissario Ricciardi e poi per l’altra fortunata serie dei Bastardi, con protagonista il commissario Lojacono, oltre che una serie di racconti e sceneggiature teatrali di successo. In Tre volte per amore ha preso spunto da alcuni casi di cronaca nera per raccontare con chiare pennellate l’anima oscura che si annida in ognuno di noi. Nella sua rilettura de Giovanni non cerca di giustificare la follia, e tantomeno cadere nel luogo comune del momento di follia, ma fornisce una chiave di lettura plausibile seguendo la pista del movente, in ogni singolo caso. Riuscendo a interpretare e spiegare magistralmente la ragione che ha spinto una persona normale a trasformarsi in carnefice. Rocco Zaccagnino, Umberto Lepore e Giacinto Piracci hanno accompagnato con i loro strumenti de Giovanni, durante i monologhi, inserendosi in perfetta armonia con le trame, giocando un ruolo cruciale anche nei momenti drammatici delle storie.
In L’amore è un delitto ispirato al caso Parolisi, l’autore ha dato voce all’assassino. Descrivendo il rapporto con la moglie reso difficile dalle continue e pressanti intromissioni della suocera, lui spera che si allenti la presa con l’arrivo della figlia, ma non cambia nulla, anzi peggiora la situazione. Nasce un amore clandestino, per questo proverà a lasciare la moglie, ma i piani cambiano, e gli eventi lo porteranno poi al tragico epilogo. “Quello che è accaduto, sapete, è solo la seconda opzione. La prima era quello che tentai, parlarle con sincerità, dirle con chiarezza quello che stava succedendo e quello che avrei voluto”.
Mentre in La persona che amo di più al mondo questa volta l’autore ha dato voce a Lorenzo; ispirato al delitto del piccolo Loris. Nell’immaginazione di de Giovanni, Lorenzo scoprì una relazione della mamma con il padre di un compagno di scuola. Il bambino ha paura di essere abbandonato e intende raccontare tutto al padre al suo rientro. La mamma intuisce l’intenzione del figlio, teme di essere ammazzata dal marito e cerca di convincere il piccolo Lorenzo a starne fuori, senza riuscirci. “La mia mamma è la persona che amo di più al mondo, sapete… Il mio papà metterà tutto a posto, quando gli dirò cosa sta succedendo. Facciamo un gioco dice la mia mamma. Vediamo tra me e te chi trattiene di più il respiro. Lo sapevo che non resisteva a stare arrabbiata con me”.
Infine in La prigione del sabato, dove l’assassino Carlo compie un triplice omicidio, moglie e due figli piccolissimi, nel milanese. Dopo il folle gesto, simulò un tentativo di furto e andò al pub con gli amici a vedere la partita. “Il problema era quell’anello che mi legava alla lunga catena con un’altra vita”.
Un amore che si ammala, diventa altro, pronto a tutto per raggiungere il proprio scopo. La passione che diventa follia, che acceca il lume della ragione. Dell’amore che nel tempo, con subdola e costante determinazione invade la mente e si trasforma in delirio omicida.
In Tre volte per amore de Giovanni è riuscito, con la sua voce, a interpretare i testi a tratti struggenti e la ferocia agghiacciante dei delitti.
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