Rifiuti trattati con un impianto di compostaggio a digestione anaerobica alimentato dall’energia solare che nascerà a Pomigliano d’Arco (NA) . I dettagli saranno illustrati dal dott. Nicola Di Raffaele, Top Manager dell’Enam Spa, società che gestisce tra gli altri il servizio di raccolta dei rifiuti nella città pomiglianese, durante la convention promossa dalla stessa azienda , in programma il 28 Gennaio a Pomigliano d’Arco ed alla quale parteciperà il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Un impianto, il primo in provincia di Napoli che, sarà in grado di trattare 30.000 tonnellate all’anno di frazione organica dei rifiuti solidi urbani prodotti nell’area nolana/pomiglianese consentendo di ridurre enormemente i costi del trasporto fuori regione attualmente sostenuti da tutti i comuni napoletani per il conferimento della frazione umida in discariche. Una vera multipiattaforma ambientale, con la realizzazione di un solare termico per la fornitura di acqua calda sanitaria per le docce presenti negli spogliatoi dell’impianto per il trattamento rifiuti, un solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da vendere totalmente in rete da ubicare sulle coperture dei capannoni per una potenza complessiva di 650 kWp e avente una produzione di energia elettrica pari a 845.000 kWh/anno (equivalente al fabbisogno energetico di circa 280 abitazioni) corrispondenti a 422 tonnellate di CO2 evitate ogni anno. Inoltre il sito per il trattamento dei rifiuti sarà dotato di un impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da autoconsumare per gli usi interni per una potenza di circa 20 kWp. Il costo complessivo del progetto per la realizzazione degli impianti solari è pari a circa 2.500.000 €.
“Dunque con questo impianto tratteremo la frazione organica dei rifiuti – ha affermato Nicola Di Raffaele – e contemporaneamente produrremo energia con vantaggi economici per i comuni che conferiranno e un considerevole impatto occupazionale per il territorio. L’impianto sarà quasi autonomo dal punto di vista energetico, nel senso che produrrà energia che verrà messa in rete ma anche energia per consumi interni”. Appena 6 mesi fa, l’Enam rischiava il fallimento ed a fine Ottobre furono dichiarati 37 esuberi. Oggi grazie all’opera di risanamento messa in atto dal management ed anche allo sforzo profuso dal Comune di Pomigliano d’Arco, socio unico della ENAM S.p.A., non solo non c’è più il rischio fallimento, non solo sono stati recuperati i 37 esuberi, ma Pomigliano si candida ad essere protagonista di primo piano per la soluzione del problema rifiuti nell’intera provincia di Napoli. “La Legge attribuisce ai Presidenti delle Province della Regione Campania le funzioni ed i compiti spettanti agli organi provinciali in materia di programmazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti – ha affermato Nicola Di Raffaele – da organizzarsi prioritariamente per ambiti territoriali nel contesto provinciale e per distinti segmenti delle fasi del ciclo di gestione dei rifiuti. In questo contesto l’ENAM S.p.A., sfruttando le passate esperienze impiantistiche, ha la grande opportunità di potersi inserire nell’ultima fase del ciclo integrato dei rifiuti affiancando la società provinciale, la S.A.P.N.A., nei servizi di trattamento e recupero di alcune tipologie come, ad esempio, la frazione organica da raccolta differenziata (F.O.R.S.U.) e i rifiuti ingombranti.
La necessità e le opportunità di puntare al recupero delle frazioni di rifiuto differenziate sono, tra l’altro, sancite dalle linee programmatiche del Piano Rifiuti della Regione Campania che pongono precisi target di raccolta differenziata anche per la Provincia di Napoli ed in particolare pari al 36% per il 2010 fino ad arrivare al 61% nel 2013; percentuali così spinte impongono la presenza sul territorio provinciale di adeguati impianti finalizzati al recupero delle frazioni valorizzabili. Tra tutte le frazioni valorizzabili, attualmente, la maggiore criticità è rappresentata dal recupero della F.O.R.S.U. per la quale non esistono, attualmente, nel territorio Provinciale di Napoli, adeguati impianti di recupero, tanto che i Comuni sono costretti a conferire fuori Regione tale tipologia di rifiuto con notevoli costi per la collettività”.
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