Angri . Sono sul piede di guerra, gli utenti pendolari della linea 75 Pagani Napoli, gestito del Cstp, il consorzio pubblico di trasporto di Salerno.
Con una lettera sottoscritta dagli utenti che quotidianamente ritornano da Napoli verso i comuni di Angri, Sant’Egidio M.A e Pagani, i pendolari chiedono a gran voce chiarimenti per i gravi disservizi cui sono stati costretti da alcune settimane.
Il Cstp senza preventiva comunicazione e in mancanza di alcun cartello, ha infatti deciso il trasferimento del capolinea solitamente individuato nel piazzale della stazione centrale di Napoli, presso un’altra fermata a ridosso dello svincolo del casello autostradale dell’A3 Napoli Pompei Salerno, riducendo dunque ad unica fermata, le corse del bus extraurbano da Napoli verso Pagani.
Gli utenti che hanno elaborato una nota inviata al consorzio e ai comuni di residenza, (la linea è molto frequentata da pendolari che lavorano o studiano in città e che si spostano da anni con tale mezzo), chiedono anche chiarimenti per quello che appare un concreto paradosso.
Sembra infatti che il Cstp non abbia mai pagato l’occupazione degli stalli di sosta presso lo slargo gestito dall’Anm e che dunque sia stato letteralmente sfrattato da tale spazio, con la scusa della sistemazione della piazza Garibaldi.
In sostanza i pendolari , che ravvisano tali anomalie a loro dire, conosciute da molti anni, chiedono chiarezza al consorzio anche in merito all’individuazione di una precisa collocazione del bus negli stalli previsti e di più fermate con cartelli indicativi e tabelle orarie.
E’ infatti a tutt’oggi molto complicato per i pendolari ma soprattutto per i viaggiatori che non conoscono il nuovo tragitto, un autentico rebus, senza un cartello informativo, trovare la fermata del bus e raggiungere le proprie destinazioni dei comuni della provincia, raggiunti del servizio.
“Ci chiediamo perché mai il Cstp non ha mai richiesto uno spazio e un capolinea, oltre che elaborato un piano per il tratto extraurbano, molto spesso poi i bus sono stracolmi per il gran numero di studenti e lavoratori, costringendo a rimanere all’impiedi per tutto il percorso che dura in media 40 minuti.
Siamo stanchi- lamentano gli utenti – di non ricevere risposte a servizi che dovrebbero essere garantiti normalmente, ci auguriamo che i comuni coinvolti che versano quote rilevanti al consorzio siano sensibili al problema e ci consentano di effettuare un ritorno da Napoli, meno caotico e disorganizzato.
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