lunedì 23 Settembre 2024
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Tragedia sulla SS 268. Ecco il ritratto di Vince e Salvatore, i due ragazzi morti in sella alla loro moto

Ottaviano. Due amici per la pelle, insieme condividevano i sogni e la passione per la moto, e insieme ieri hanno incontrato anche persino la morte. Vincenzo Iasevoli e Salvatore Guarino, 22 e 21 anni, erano insieme su quella moto che è stata travolta da quintali di pomodori, a condurla era Salvatore. L’aveva comprata l’anno prima, un regalo che ormai da tempo sperava e che gelosamente custodiva. Con Vincenzo, conosciuto trai banchi di scuola dell’ Itis E. Barsanti di Pomigliano d’Arco, era subito nata una straordinaria sintonia e cosi insieme avevano condiviso più di una esperienza di vita e di lavoro. Entrambi dopo la scuola superiore avevano deciso di darsi al mondo del lavoro e cosi, rimboccandosi le maniche, hanno iniziato a cercare. Il primo a trovare un impiego era stato proprio Salvatore, con la passione smisurata per il settore dell’idraulica già da qualche anno lavorava,invece per Vincenzo lavori saltuari ma senza mai perdersi d’animo. Vincenzo, secondo di tre figli, Salvatore invece ultimo di cinque, erano i cosidetti “ragazzi perbene”. Semplice, appassionato cullatore di gigli, figlio di operaio di un cementificio e di madre casalinga, appassionato di musica e moto, questo era Salvatore, dolce, schivo ma vivace, altruista e sognatore invece era Vincenzo, due personalità che si completavano, caratteristiche cosi diverse ma che rendevano la loro amicizia indissolubile. E a testimoniare la semplicità dei due i tanti messaggi arrivati sulle bacheche del social network Facebook, dove, dopo la diffusione della notizia sulla loro morte, tanti amici hanno voluto lasciare un commento “Nel paradiso degli angeli ci sarà posto anche per te. Incolmabile sarà la tua assenza, indelebile il tuo ricordo. Ciao Vincenzo, ci mancherai.” E ancora “”La vità è cosi vera che sembra impossibile doverla lasciare, la vita è cosi grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire” “Ciao Amico Mio, il più spassoso compagno di banco che avessi mai avuto, ti voglio bene”.

Giovanna Salvati

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