giovedì 19 Settembre 2024
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Tragedia nei Quartieri Spagnoli: indagati genitori di un bambino

Tragedia nei Quartieri Spagnoli: indagati i genitori di un bambino per la morte di Chiara Jaconis

 

La vicenda della morte di Chiara Jaconis, la trentenne di Padova deceduta dopo essere stata colpita da una statuetta caduta da un balcone nei Quartieri Spagnoli di Napoli, continua a scuotere la comunità. A distanza di pochi giorni dal tragico incidente, la Procura di Napoli ha emesso due avvisi di garanzia nei confronti dei genitori di un bambino che, secondo le ipotesi investigative, potrebbe aver inavvertitamente fatto cadere il pesante oggetto di onice dal balcone. La statuetta ha colpito Chiara alla testa mentre passeggiava nella zona, provocandole ferite gravissime. Nonostante i tentativi disperati dei medici, la giovane è morta due giorni dopo in ospedale.

 

L’ipotesi del tragico incidente domestico è quella al momento più accreditata dagli inquirenti. Si ritiene che il bambino, maneggiando l’oggetto sul balcone, lo abbia lasciato cadere accidentalmente. La polizia ha già perquisito l’abitazione della coppia indagata per raccogliere ulteriori elementi utili all’indagine. Il reato ipotizzato è omicidio colposo, mentre un secondo capo di accusa riguarda la possibile omessa vigilanza da parte dei genitori. Gli avvisi di garanzia, come spesso avviene in questi casi, sono un atto dovuto per consentire ai genitori di nominare dei consulenti legali in vista delle prossime fasi dell’inchiesta, compreso l’esame autoptico sul corpo della vittima previsto per giovedì.

 

Intanto, nei Quartieri Spagnoli, la comunità si stringe attorno alla memoria di Chiara. Mercoledì sera si è tenuta una fiaccolata molto partecipata, un momento di riflessione e solidarietà per ricordare la giovane padovana. Presente alla fiaccolata anche il padre di Chiara, Gianfranco Jaconis, che ha espresso la propria gratitudine verso i medici che hanno tentato di salvare la figlia e verso la città di Napoli, i suoi abitanti e i residenti del quartiere per il loro affetto.

 

Questa vicenda, oltre a suscitare un profondo dolore, solleva interrogativi sul tema della sicurezza negli spazi urbani e sulla responsabilità di vigilare attentamente sui propri figli, specie in contesti potenzialmente pericolosi come un balcone

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