Somma Vesuviana. A cinquant’anni dalla morte di Totò, un piccolo aneddoto della biografia dell’attore che si intreccia con la storia locale: giunse a Somma Vesuviana negli anni ’50 circondato dai sommesi festanti.
In questi giorni dell’anniversario della morte di Antonio De Curtis, in arte Totò moltissimo si è scritto in sua memoria, per citare le parole del presidente Mattarella:
della grande maschera della commedia dell’arte italiana, premiata con il Nastro d’Argento in `Guardie e Ladri´ di Steno e Monicelli e in `Uccellacci e Uccellini´ di Pasolini (e da ultimo insignito della Laurea Honoris Causa alla memoria da parte dell’Università Federico II di Napoli), che ha prestato presta una geniale eredità culturale di cui il nostro Paese può essere orgoglioso.
Inutile dilungarsi quindi, sui fatti già noti della vita del celebre Totò, a noi piace ricordarlo con un episodio poco noto e forse a taluni sconosciuto, che risulta però interessante e aggiunge un piccolo tassello alla biografia del grande attore che si intreccia con episodi di storia locale.
Ci piace ricordare quando, nel lontano aprile del 1952 Totò giunse nella città di Somma Vesuviana con la sua bellissima compagna, l’attrice Franca Faldini su una potente alfa romeo nera con autista in livrea, berretto e stivali, per mostrarle il castello, a suo dire, degli avi.
Durante la visita al luogo ormai in disarmo il colono e custode Vincenzo Aliperta detto “ ‘a caparossa” (testa grande), fece da cicerone e offrì alla signora Faldini un fascio di rami di pesco.
La voce del suo arrivo si propagò così rapidamente nella cittadina vesuviana che in tanti si avviarono verso il castello De Curtis e Totò fu presto circondato da una folla festante, radunata sul piazzale antistante il maniero.
Dopo la breve visita Totò ripartì per Napoli dove aveva appuntamento con amici al ristorante D’Angelo per gustare la famosa “pizza con il sospiro”.
Ma era stato a Somma già negli anni trenta per conoscere il vero marchese Gaspare de Curtis, che poi nominò amministratore della sua compagnia teatrale. Totò in quella occasione incontrò e conobbe anche il poeta Gino Auriemma, amico del marchese Gaspare.
Un piccolo ricordo che è entrato a far parte della storia della città di Somma di quel grande attore che Pasolini definì “surreale e poetico”.
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