Torre Annunziata è al centro di un’inchiesta richiesta dal Codacons – l’associazione che si occupa della tutela dei consumatori – riguardante l’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’associazione ha sollecitato la Corte dei Conti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione ad avviare un’indagine su diversi comuni italiani, inclusi quattro in Campania, per verificare potenziali irregolarità nell’uso dei fondi destinati a progetti locali.
Nei mesi scorsi, il Codacons ha inviato richieste di accesso agli atti a 40 comuni italiani, tra cui Torre Annunziata, per ottenere documentazione sulle procedure di affidamento e attuazione dei progetti finanziati dal PNRR. Tuttavia, la città non ha fornito le informazioni richieste, alimentando sospetti di una gestione inefficace e ritardi nell’attuazione dei progetti.
Un caso emblematico è rappresentato dai fondi PNRR destinati allo Stadio Giraud di Torre Annunziata che abbiamo denunciato dalle pagine di questo giornale evidenziando come ci fossero delle stranezze relativamente all’affidamento dell’appalto.
Il Codacons ha chiesto verifiche approfondite da parte della Corte dei Conti, dell’Anac e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per accertare se ci siano stati usi impropri dei fondi PNRR e garantire che eventuali illeciti siano puniti.
Nell’occhio del ciclone ritornano i funzionari dell’ufficio tecnico e il segretario comunale, responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione, che, anche sotto la gestione della commissione straordinaria, non hanno adempiuto al loro dovere di rendere pubblici i documenti richiesti.
Il sindaco Corrado Cuccurullo, durante la campagna elettorale, ha promesso maggiore trasparenza negli atti pubblici, una promessa che deve ancora tradursi in azioni concrete. Attualmente, il sito web ufficiale del comune risulta ancora povero di informazioni, compresi i curriculum di alcuni assessori comunali e i casellari giudiziari degli stessi, che non sono ancora stati pubblicati.
I cittadini aspettano che le promesse fatte siano mantenute e che la trasparenza diventi una pratica consolidata, per garantire che la gestione dei fondi pubblici sia chiara e responsabile, restituendo fiducia nella capacità delle istituzioni di operare per il bene comune.
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