mercoledì 4 Dicembre 2024
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Terzigno. Rifiuti & tumori a Terzigno, il ricercatore: «C’è un legame»

Terzigno. “La signora Rosa e il suo registro dei tumori? Ben venga la buona volontà dei cittadini per conoscere la verità”. Sono le parole del dottore Alfredo Mazza, medico e ricercatore, “padre” nell’agosto del 2008 del “Triangolo della morte “ dossier legato alla crisi rifiuti, esperto nel settore e da anni in prima linea su studi e ricerche nell’ambito. E’ lui a commentare l’emblematico impegno della signora Rosa Bianco, 67enne di Terzigno che da un anno censisce su un registro fai da te, tutte le persone malate di tumore . una ricerca partita nel suo quartiere dove solo 87 sono i malati tumorali, dieci quelli morti nel giro di tre mesi. Il tutto ad appena 400metri dalla Cava Ranieri. “Il registro fai da te della signora Rosa rappresenta la volontà di un cittadino di conoscere la verità, di sapere cosa c’è sotto quei terreni dove ergono le loro case. E’ vero – incalza Mazza – ha raccolto dati sensibili ma ci sono numerosi fattori da valutare: l’incidenza, il numero di casi in un arco di tempo, il tipo di tumore. Senza dubbio le probabilità di ammalarsi in un bacino territoriale che dista pochi metri da uno sversatoio sono elevate ma devono essere fatte indagini più approfondite e denunciare il tutto alle autorità competenti”. “Le patologie tumorali che aumentano potrebbero essere correlate in futuro anche all’inalazione dei fumi tossici, visto che molta gente dopo inalato soffre di numerosi disturbi.Per svilupparsi – continua il dottore Mazza – un cancro c’è bisogno di predisposizione, ed esposizione per molto tempo a sostanze cancerogene. Certo che i numeri di mortalità e di incidenza di tumori maligni correlabili all’ambiente è in aumento. Nelle zone Rosse, cioè Triangolo della Morte (Nola-Acerra-Marigliano) e Terra dei fuochi (Giugliano, Aversa, Afragola) ci si ammala e si muore di cancro più di altre zone, come non ultima Terzigno” Ma a tutto questo il dottore Mazza offre anche una sovrapposizione di variabili molto sospetta “in queste aree persistono: ecomafia, discariche tossiche e alta incidenza e mortalità di cancro: casualità? Molto ancora andrà fatto in senso di prevenzione sanitaria e ricerca scientifica. Comunque per quanto lunga e difficile sia la strada per andare verso la normalità e la legalità iniziamola subito a percorre se no sarà infinità”. Non solo parole ma anche dati di fatto e soluzioni semplici “bisognerebbe applicare studi di settore nell’impatto ambientale di un’azienda e partire con un malus da pagare se non si raccolgono punti di una lecita filiera del rifiuto. Ma va fatto molto velocemente perchè con la crisi, si smaltiranno ancora di più i rifiuti industriali illecitamente. Le discariche devono restare di gestione militare. Sia quelle cittadine per rifiuti solidi urbani sia quelle industriali, oltre a discariche li chiamerei centri di riciclo e detossificazione del rifiuto”. Due posizioni,: quella del prestigioso medico ricercatore supportata da dati sensibili e studi scientifici di rilievo nazionale, l’altra della signora Rosa che nella sua genuinità ha raccolto semplici informazioni. Ma entrambe tessono un unico filo conduttore quello di un territorio “oncologicamente devastato”. (Metropolis)

Giovanna Salvati

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