sabato 21 Settembre 2024
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Terzigno. Occupata la discarica. Gli operatori “non ci pagano da tre mesi”

TERZIGNO. Non sarebbero mai voluti arrivare a tanto gli operatori del settore rifiuti che ieri sera hanno occupato la discarica di Terzigno, ma a volte per rivendicare i propri diritti è indispensabile mettere da parte la dignità e a volto scoperto gridare “pagateci” . E cosi circa trentacinque dipendenti del consorzio di bacino, che non percepiscono lo stipendio da tre mesi, si sono presentati nella tarda serata di ieri dinnanzi al Cdr di Terzigno e in modo pacifico hanno manifestato, un segnale forte ed un impronta incisiva che in contemporanea ha preso vita anche sugli altri siti quali quelli di Caserta, Giugliano, Tufino. Una protesta che ha preso il via a causa del mancato pagamento delle spettanze da parte dei consorzi stessi e per cui i manifestanti hanno allestito un presidio dinnanzi ai cancelli del Cdr di Terzigno. All’interno quattro camion avevano appena terminato di depositare i rifiuti quando si sono visti bloccare dalla folta rappresentanza che ha cosi impedito ai compattatori,che ogni sera si recano per deporre i cumuli di rifiuti, di svolgere le proprie mansioni. Un blocco di circa due ore fino a quando trenta volanti della polizia di stato,messe in campo grazie al tempestivo intervento del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, agli ordini della Dirigente Maria Rosaria Napolitano, hanno smantellato l’intero presidio “non vogliamo creare problemi a chi sta lavorando – hanno spiegato i protestanti – ma solo rivendicare i nostri diritti: abbiamo lavorato e dobbiamo ancora essere pagati, viviamo in una società civile e simili comportamenti non sono accettabili soprattutto se trascorre cosi tanto tempo. Se non verremo ascoltati continueremo con le nostre proteste, non ci fermiamo qui”. Famiglie ancora una volta in bilico per padri di famiglia che non portano lo stipendio a casa da tre mesi ma dagli alti vertici della Protezione Civile subito arriva la contro risposta “ L’attuale situazione di disagio – spiega una nota della Protezione Civile – e’ legata esclusivamente alle rivendicazioni del personale dei consorzi che, per protestare contro il mancato pagamento delle spettanze da parte dei Consorzi stessi, sta di fatto impedendo l’accesso dei compattatori ai siti di trattamento dei rifiuti, con ripercussioni sulle attivita’ di raccolta”. In proposito, prosegue la nota, ”e’ opportuno ricordare che in Campania, dopo la chiusura di un’emergenza durata oltre 15 anni, ad oggi e’ attivo il termovalorizzatore di Acerra e cinque discariche, tutti impianti realizzati dalla Struttura del Sottosegretario all’emergenza rifiuti che garantiscono quotidianamente lo smaltimento dei rifiuti prodotti in regione e che assicurano una capacita’ di conferimento residua di almeno altri quattro anni”. Insomma una situazione che potrebbe portare sviluppi nelle prossime ore e non solo a Terzigno, dove dopo l’intervento delle forze dell’ordine il problema è subito rientrato, ma l’allarme specifico è in altri siti come quello di Tufino. Fino a tarda sera tavoli di riunione tra gli alti rappresentanti governativi e gli operai che sono in mobilitazione per sollecitare il pagamento delle spettanze di febbraio, e proprio per quest’ultimo caso, ieri mattina i manifestanti, circa duecento hanno bloccato la statale 7bis, all’altezza di Nola, uno sciopero iniziato poco prima delle 11,00 ma poi terminato all’arrivo degli agenti del Commissariato di Nola ai comandi del Primo Dirigente Pietro Caserta, tuttora presidi rappresentativi rimangono nel Cdr di Tufino e nel bacino di Saviano.

Giovanna Salvati

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