lunedì 25 Novembre 2024
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Terzigno: il giorno dopo la visita di Bertolaso alla discarica. La protesta dei cittadini che si oppongono all’apertura del secondo sito

Terzigno. Una visita inaspettata quella che si è tenuta ieri mattina presso la discarica di Terzigno dove ad arrivare è stato il sottosegretario Guido Bertolaso. Una visita che vede scendere in campo anche il consigliere regionale Tommaso Sodano che non manca occasione per far sentire il peso di una discarica sorta in pieno parco naturalistico. Era trascorso quasi un anno dall’ultima visita del sottosegretario alla cittadina. In quell’occasione ad accoglierlo urla e fischi, insulti e contrarietà per l’apertura della discarica in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Ma nonostante le forti proteste a nulla valse, dopo nemmeno un mese la discarica fu aperta. Ed ora dopo un anno all’entrata della discarica terzignese il commissario e sottosegretario Guido Bertolaso nel corso della visita, blindata da un cordone di giornalisti e sicurezza, nell’ impianto realizzato in Campania per superare l’emergenza ha commentato “ L’emergenza rifiuti in Campania è finita: ma il degrado no – spiega il capo della Protezione civile – L’emergenza è finita – ripete – e spero che nei prossimi giorni il Consiglio dei ministri adotti il decreto che ha come titolo proprio la chiusura dell’emergenza. Abbiamo fatto interventi concreti,serie reali che rispettano l’ambiente, a differenza di quello che alcuni vanno dicendo”. Un ambiente che però continua a subire gli effetti di un sito a norma, ma che crea non poche perplessità agli stessi residenti che hanno segnalato e continuano a segnalare continue malformazioni quali quelle del percolato. Ma nel visitare il sito Bertolaso non può che confermare lo stato di tenuta dell’impianto, e ricordare che il decreto dovrebbe anche contenere la prosecuzione della missione dell’Esercito per il controllo sulle discariche, definiti siti strategici di interesse nazionale. Ciò non significa perciò che il problema dei rifiuti in Campania sia definitivamente risolto. Cosa che ammette lo stesso Bertolaso. “Il degrado c’è ancora e c’è ancora spazzatura in alcune zone ma io non sono il commissario al degrado, la responsabilità e di altri – dice – noi dovevamo organizzare la gestione dei rifiuti garantendo una prosecuzione ordinata della gestione ordinaria e mi pare che qualche risultato positivo lo abbiamo ottenuto”. Non esita a ricordare l’importanza della raccolta differenziata e a sottolineare l’importanza delle autorità locali in uno dei punti da migliorare “al di là dei numeri che circolano è al 16-17% di media nella regione. Non sta andando bene come il resto – sottolinea – ed è ovvio che la responsabilità è delle autorità locali. Vi sono comuni campani che sono i primi della classe in Italia e altri che sono ultimi. E’ un paradosso che va superato e stiamo valutando se commissariare questi Comuni inadempienti prima o dopo la fine dell’emergenza”. Durante la visita il capo della Protezione Civile ricorda il difficile iter a cui hanno dovuto far fronte “abbiamo dovuto contrastare attività, ma anche sabotaggi e boicottaggi che avevano come unico obiettivo quello di far fallire il piano per uscire dall’emergenza e riconsegnare il controllo della gestione dei rifiuti all’illegalità”. E’ l’accusa che il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, lancia dalla discarica di Terzigno. “La gestione dei rifiuti è stata patrimonio della camorra per anni – dice il sottosegretario – e non mi pare che ne siamo usciti del tutto, come dimostrano i racconti dei pentiti anche in questi giorni. Il controllo della legalità è una cosa che bisogna gestire giorno per giorno, perché in 48 ore la camorra può rimettere le mani laddove gliele abbiamo tolte”. Ai giornalisti che gli chiedevano se nella sua gestione dell’emergenza vi siano stati degli “abusi di Stato”, Bertolaso risponde “se questo è un abuso di Stato – sottolinea indicando la cava della discarica di Terzigno realizzata a norma di legge – cosa dobbiamo dire delle altre migliaia di discariche a cielo aperto abusive in Campania e nel resto dell’Italia?”. Critico sull’iniziativa del sottosegretario, che lascerà il prossimo 31 dicembre, è il consigliere regionale di Rifondazione comunista Tommaso Sodano. Il sottosegretario Bertolaso descrive, secondo Sodano un “lieto fine” che in realtà non esiste, a partire proprio da Acerra: “I dati ci rivelano che gli sforamenti di emissioni di Pm10 (polveri micro sottili) dal camino dell’inceneritore hanno superato già nei primi mesi i limiti annuali imposti. Per quanto riguarda Terzigno, mi fa sorridere sentir parlare di legalità, quando si è trasformata un’area protetta di un Parco Nazionale, sottratta dopo tante battaglie ai traffici illeciti della camorra, in una discarica di rifiuti tal quali”. Ma Bertolaso ribatte. “Tutto quello che è stato fatto – conclude Bertolaso – garantirà almeno quattro anni di gestione tranquilla. Dal punto di vista degli impianti e delle infrastrutture, Napoli è una città come le altre. E’ ovvio che la spazzatura bisogna portarla nelle discariche, ma questo non è compito nostro”. La visita è finita, il capo della Protezione civile va via e i cancelli della discarica si richiudono, in attesa di riaprirli per un carico di rifiuti.

Giovanna Salvati

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