Terzigno. Si infittisce sempre di più il giallo sulle case fantasma di via Delle Camelie, patrimonio comunale ma di cui l’ente non percepisce una lira nonostante gli affittuari versino regolare contributo da circa otto anni. Sono stati gli stessi affittuari di alcune palazzine però a “sbottonarsi” e fornire elementi che sembrano nuovamente riaccendere la questione. Le abitazioni in questione, pari a circa 61 fabbricati (come riporta lo stesso inventario dei beni immobili patrimoniali del comune), compresi in alcuni casi di box auto, in alcuni di cantine, ecc, nell’anno 2003 con sentenza definitiva per opere di lottizzazione abusiva sono state assegnate al patrimonio comunale, ma da quel momento in poi il comune non ne ha più saputo nulla. Catalogati nel registro comunale dall’ingegnere responsabile di settore, da quel giorno in poi non compaiono più né tra le entrate e né nelle voci di uscita del bilancio comunale. Perché? E soprattutto tutto sotto l’occhio attento degli amministratori che negli anni si sono susseguiti? Difficile a credersi. Eppure stando a quando raccolto all’interno di quelle mura delle villettine di via Delle Camelie la vicenda sembrerebbe anche aggravarsi. “Avevo deciso di comprare uno degli appartamenti – racconta un residente – non avendo a disposizione la cifra, e sposatomi da poco, io e mia moglie abbiamo chiesto un mutuo. Un mutuo concessosi ma poi stranamente la banca, a noi, come ad altre persone che avevano la stessa intenzione, li ha bloccati. Secondo quanto ci spiegarono all’epoca vi erano dei blocchi e delle difficoltà sugli atti notarili per definire i proprietari effettivi dell’immobile e cosi bloccarono la pratica”. E ora il fitto a chi lo paga? “Non faccio nomi, ma lo pago, su questo potete stare tranquilli,pago 350,00 mensili”. Ma sul nome di chi “raccoglie” l’affitto nessun sbilanciamento. Eppure l’introito che ne deriva non è da poco. Se per ogni affitto l’inquilino paga in media 350,00 euro, e nel primo lotto compaiono all’inventario i primi 38 appartamenti, ecco che per ogni appartamento il ricavato si aggira sui 13mila euro che moltiplicati per i dodici mesi sono in totale 156mila euro. Dall’amministrazione nessun commento, se non quello di corridoio che spiega “non ne sappiamo nulla”. Se potrebbe esser pur vero che nulla l’ente sa sull’affitto, non può senza dubbio non sapere delle villettine dal momento che il 22 aprile del 2009 la giunta era al completo (salvo un assente) quando ha votato con tanto di verbale di deliberazione, approvando in pieno l’inventario dei beni mobili ed immobili del Comune e dove in modo chiaro nel “Modello C” dei beni immobili patrimoniali disponibili si legge chiaramente tutto in riferimento alle abitazioni. Ma quelle di via Delle Camelie non sembrano essere le uniche: casi analoghi sembrano riscontarsi in via Zabatta per le rinomate “villette campitelli” ma su quelle una commissione ad hoc sembra essere stata nominata per definirne eventuali prezzi in caso di vendita.
Giovanna Salvati
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