giovedì 19 Settembre 2024
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Terzigno. Case fantasma: il giallo delle villette. I privati pagano l’affitto, ma l’ente non incassa una lira. Dossier sul caso

Terzigno. Immobili di proprietà del comune: ma i residenti non pagano l’affitto all’ente. Scatta la polemica. Nessuna entrata nelle casse comunali per gli immobili di Via Delle Camelie per oltre sessanta unità immobiliari di proprietà del comune, ma di cui, quest’ultimo stranamente non percepisce minimamente nessun affitto, eppure i residenti l’affitto lo pagano, ma ad un “pseudo privato” al momento sconosciuto. Stiamo parlando di nuclei abitativi che si trovano nel tratto del centro cittadino di Via Delle Camelie. Gli appartamenti circa sessanta ,che variano dai 145 ai 180 mq, nelle loro caratteristiche sono vere e proprie villettine condominiali gestite prima da un agenzia esterna, ora in fallimento, almeno cosi sembrerebbe, e poi divenute definitivamente di proprietà del comune. Ma procediamo per ordine. Qualche anno fa, con un verbale di deliberazione della giunta comunale numero 68 del 22 aprile del 2009, viene approvato l’inventario dei beni mobili ed immobili del Comune. Un censimento fondamentale ed un passo importante per l’amministrazione comunale di allora,capitanata dal tuttora sindaco Domenico Auricchio, che permise cosi di rispolverare tutto ciò che appartiene alla casa comunale e che purtroppo, troppo spesso viene dimenticato. Ma all’epoca dei fatti con occhio attento e meticoloso fu passato al setaccio ogni piccolo cespite,fabbricato, terreno e persino tutto ciò che come bene mobile viene dato in gestione. Ne nasce un inventario, dove pagina per pagina è facile scoprire le “ricchezze” di proprietà comunale. Un patrimonio inestimabile dalla cifre esorbitanti, tuttora, come ieri, nelle mani del comune. Ora se è pur vero che per i beni mobili nessuna entrata viene percepita, diverso è invece per i beni immobili. Case, fabbricati, terreni, appartamenti, locali o quant’altro passa al vaglio di chi ne stabilisce il valore che per esempio nel caso specifico di 61 fabbricati ammonterebbe per il valore inventariale a circa euro 10,773.445,48 e per i 47 terreni di circa euro 166.353,51. Insomma dei costi decisamente abnormi che sollevano senza dubbio, seppur eventuali costi di manutenzione, le sorti di eventuali stalli economici per le casse comunali. Ma è proprio che tra questi 61 fabbricati, per la maggior parte dislocati in via Delle Camelie perché qui vi risiede l’agglomerato più grande, ma altri sono visibili in via Rampa Campitelli, nasce una strana anomalia. I 61 fabbricati, seppur nelle mani del comune come proprietario e seppur affidati tramite affitto a famiglie che ne usufruiscono pagandone l’affitto normalmente, le casse comunali non segnano alcuna entrata. Strano ma vero. Facciamo un esempio. Nella griglia descrittiva dell’immobile si leggono le seguenti voci: per la descrizione del bene ci troviamo un abitazione di tipo civile, l’ubicazione è quella di via Delle Camelie con tanto di specifica nell’edificio e del suo interno che per privacy non riportiamo. Ne seguono i dati di particelle, di sub, vani e la sua categoria. Viene poi riportato l’anno relativo alla costruzione che per la maggior parte è nel 2003 e i dati metrici pari, nel nostro esempio, a 173 mq. Il suo valore si aggira intorno ad euro 79,715.16 e al citofono ci rispondo, con molto timore senza aprirci che pagano normalmente l’affitto “pago 350euro al mese”. Ma a chi? E come è stata fatta l’assegnazione? E soprattutto perché il comune non incassa nemmeno un centesimo di quanto vien versato dagli affittuari in qualità di proprietario dell’immobile. Nessuna traccia. L’unica certezza è che i soldi dalle tasche degli affittuari escono ma non entrano in quelle del comune, e nemmeno di eventuali agenzie che potrebbero gestirle.
(da Metropolis)

Giovanna Salvati

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