Ercolano. Serata emozionante a Villa Campolieto dove si è svolta la prima rappresentazione della 23esima edizione del Festival delle Ville Vesuviane in programma fino al 25 settembre. Ad inaugurare la kermesse, in una prima assoluta nazionale, un’opera suggestiva e affascinante: “La vita è un sogno” di Pedro Calderon de la Barca con il bravissimo e noto attore teatrale Mariano Rigillo, con la regia di Giuseppe Dipasquale.Tantissime le presenze registrate, presenti nel pubblico anche attori partenopei.
“La vida es sueño” il titolo originario dell’opera più celebre del drammaturgo spagnolo, rievoca nelle gesta l’epopea dei paladini di Francia. Nonostante il linguaggio in versi e non modernissimo, l’impeccabile bravura degli attori nell’interpretare i valorosi e leggendari personaggi ha colpito gli spettatori che hanno seguito l’intera rappresentazione con molta attenzione e nel silenzio più rigoroso, rotto di tanto in tanto dagli applausi spontanei nei momenti più salienti del dramma seicentesco. Tutti gli attori sono stati la chiara espressione dei personaggi elaborati e creati da de la Barca, l’opera non poteva essere rappresentata meglio. La magica trama si sviluppa nelle terre di Polonia, il re Basilio “esilia” in una torre il figlio ancora in fasce, sulla sua nascita incombono presagi funesti. Il principe Sigismondo cresce incatenato, ed è affidato alle cura di Clotaldo che fedelemente serve il suo Re tenendo sconosciuta l’identità del misterioso prigioniero. Clotaldo è la figura ambigua della fiaba, rappresenta il personaggio bifronte. Se da un lato insegna le arti al principe, dall’altro veste gli abiti di un severo carceriere. L’equilibrio di Sigismondo si rompe all’arrivo di un misterioso e valoroso cavaliere, che in groppa ad un cavallo alato in compagnia del suo fedele “clarino” riesce ad introdursi nel castello-prigione ed ascolta gli stati d’animo del ragazzo sull’orlo della follia. Scoperti da Clotaldo riusciranno ad avere salva la vita perchè il cavaliere in realtà è la nobile Rosaura sua figlia, giunta fin lì per vendicare il suo onore violato da Astolfo, nipote minore del re.
Clotaldo riesce a fare entrare Rosaura a corte sotto falso nome. Nel contempo il re decide che è giunta l’ora di rivelare l’esistenza del principe, da tutti creduto morto neonato ma anche questa volta elabora un piano per scongiurare i presagi funesti che avvolgono il giovane. Fa credere al figlio che la nuova vita è un sogno e se si comporterà da magnanimo allora sarà l’erede al trono, in caso contrario se la sua natura animalesca dovesse prendere il sopravvento allora sarà relegato per sempre nella torre. Sigismondo svegliatosi al castello e vestito di abiti regali non controllerà la sua natura selvaggia, frutto di una vita vissuta in completa solitudine.
Cerca di violare Rosaura, uccide un uomo e tenta di porre fine alla vita di Clotaldo, salvato in extremis da Astolfo. Basilio sconvolto dal comportamento del figlio decide di farlo ritornare nella torre con l’inganno di aver sognato la sua vita da principe. L’ennesimo piano del re però fallisce, il popolo vuole sul trono Sigismondo e non Astolfo, designato alla corona insieme alla cugina Stella. Liberato dalla prigionia Sigismondo incontra suo padre sul campo di battaglia.
La sete di vendetta, la lotta per il potere verranno però entrambi sconfitti dai sentimenti nobili del giovane principe che riuscirà a ristabilire la pace non solo tra il popolo polacco ma anche tra i personaggi dell’ intrigante trama.
Re Basilio ha il volto di Mariano Rigillo, la sua interpretazione nella città dell’antica Ercolano è stata straordinaria.
La follia, il dolore struggente di Sigismondo vivono grazie al bravissimo Ruben Rigillo. Magnifica interpretazione anche quella di Angelo Tosto nel ruolo di Clotaldo e di Silvia Siravo in quello di Rosaura. Impeccabili tutti gli altri interpreti: Filippo Brazzaventre, Valerio Santi, Federica Gurrieri e Alessandro D’Ambrosi. «Saranno tre settimane intense- commenta il sindaco di Pomigliano d’Arco Gianluca Del Mastro presidente della fondazione Ville Vesuviane- il tema di questa rassegna è il sogno. Proprio adesso abbiamo bisogno sia di essere ancorati alla realtà che di sognare. É questo il messaggio che abbiamo voluto lanciare attraverso le tre arti: teatro, musica e danza nella splendida cornice di Villa Campolieto. La rassegna farà tappa anche a Torre del Greco». «Bisogna coltivare queste iniziative come un seme, per farle crescere sempre» è il commento di Rigillo durante i saluti finali. La bellissima opera si ripeterà questa sera alle 21 sempre nella splendida residenza ercolanese.
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