Lello Arena, diretto da Luciano Melchionna, è il protagonista della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso, resa celebre dal film di Mario Monicelli.
Un Natale a casa dei genitori anziani, che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi. E se quest’anno gli amati genitori volessero cambiare le cose e chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere ‘accuditi’, chi si farà carico della loro richiesta?
Luciano Melchionna, il creatore di Dignità Autonome di Prostituzione, costruisce uno spaccato di vita familiare assolutamente attuale, in un crescendo di situazioni esilaranti e spietate in cui tutti noi possiamo riconoscerci.
Lello Arena in PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso con Giorgia Trasselli e con, in ordine di apparizione, Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona. Regia Luciano Melchionna, scene Roberto Crea, costumi Milla, musiche Stag, disegno luci Salvatore Palladino, assistente alla regia Sara Esposito, produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016.
Interpreti e personaggiFabrizio Vona / AlfredoAutilia Ranieri / MilenaAndrea de Goyzueta / AlessandroCarla Ferraro / Gina
Annarita Vitolo / Lina
Raffaele Ausiello / Michele
Lello Arena / Saverio
Giorgia Trasselli / Trieste
Note regia di Luciano Melchionna
“Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – interpretato da Panelli nel film di Monicelli – mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?
Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?
All’improvviso dunque un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre lo stesso e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento.
Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag, ma allo stesso tempo non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza, magari scoprendo – per contrasto – la possibilità di una maggior coerenza nei rapporti e negli affetti, così da ricordarsi le meravigliose responsabilità che un cordone ombelicale come quello tra genitori e figli impone. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle, per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi, al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti.”.
Giorni e orari spettacoli
Venerdì 12 alle ore 21:00
Sabato 13 alle ore 21:00
Domenica 14 alle ore 18:00
Martedì 16 alle ore 21:00
Mercoledì 17 alle ore 18:00
Giovedì 18 alle ore 21:00
Venerdì 19 alle ore 21:00
Sabato 20 alle ore 21:00
Domenica 21 alle ore 18:00
Prezzi
Platea poltrona € 35,00
Galleria poltroncina € 25,00
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