POMIGLIANO D’ARCO. RICEVIAMO DA UNA NOSTRA LETTRICE UNA LETTERA APERTA SUL CASO CHE TANTO STA FACENDO DISCUTERE: LA DECISIONE DEL SINDACO DI POMIGLIANO D’ARCO DI ISTITUIRE LE TARGHE ALTERNE IN CITTA’
Somma Vesuviana-Pomigliano d Arco – Somma Vesuviana e la grande moria delle vacche.
Le citava il grande Totò in una famosa lettera. Che c’entra con Pomigliano? La sua tragicomicitá c’entra sempre. Espongo: targhe alterne a Pomigliano d’Arco, bene, anzi benissimo, l’inquinamento ambientale è, purtroppo, un grave, gravissimo problema, un’alterazione che può mutare definitivamente le caratteristiche di un intero ecosistema. Bisogna correre ai ripari, adoperarsi tutti. L’ambiente in primis. Non c’è storia. E così sia.
Ma torniamo a Totò e a quegli anni ’50, che poi riferito al contesto socio economico tanto “lontano” non sono. Torniamo alla parodia della realtà, alla caricatura della vita quotidiana e alla demitizzazione dei buoni propositi, mi spiego: ben vengano le targhe alterne, meno auto, in nome di una più scorrevole viabilità. Ma qual è l’alternativa all’auto, per chi ha l’esigenza di arrivarci (e ritornare) ogni giorno per lavoro?
La mattina, circumvesuviana direzione Napoli, centro direzionale,( sperando nella coincidenza per non perdere un’altra ora) prendere un’altra linea, tornare indietro in quel di Pomigliano. La sera, idem (se riesci a prendere al volo l’ultimo treno per Sarno) e “affidarsi” a Dio. Una volta c’era la CTP , ma questa è un’altra storia.
Morale della favola, che tanto favola non è: “Sò mort pur e vacc, a Pummiglian comm ce vac”
Così è se Vi pare.
Margherita D’Alessandro
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