sabato 23 Novembre 2024
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Tappeto Volante, ultima replica estiva de “Il Purgatorio di Dante”

“Il Purgatorio” di Dante prende forma a Nola, nel complesso monastico di Santa Chiara . Uno spettacolo itinerante messo in scena dal gruppo teatrale “Tappeto volante” di  Scafati, già distintosi in numerosi lavori come ci racconta, in breve, il regista, autore e direttore artistico dell’associazione, Domenico Maria Corrado.

Tra le opere già proposte da “il tappeto volante” ricordiamo: “L’ INFERNO DI DANTE, attualmente in scena alle grotte di Castelcivita; IL PARADISO DI DANTE al castello Arechi di Salerno; L’ ORLANDO FURIOSO al Castello svevo di Rocca Imperiale; L’ENEIDE DI VIRGILIO…IL MUSICAL; LE 12 FATICHE DI ERCOLE ad Ercolano; L’AULULARIA DI PLAUTO; ROMEO E GIULIETTA nella rocca medievale di Caserta Vecchia. Il pubblico, nel suo viaggio, immaginario, per poi ritornare alla realtà terrena, sembri quasi che diventi, paradossalmente coprotagonista, parte integrante del racconto scenico.

Si legge, una frase celebre, in una presentazione tratta dal sito web del gruppo: “Per correr miglior acque alza le vele ormai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele”; per dire della trama che, materialmente e scenicamente, si snoda da una stanza all’altra del luogo storico: usciti dall’Inferno, Dante prosegue il viaggio: nei vari ambienti del monastero si dipana il racconto della seconda Cantica: dall’incontro con Catone Uticense, guardiano del Purgatorio, si giunge all’Antipurgatorio. A raccontare è lo stesso Dante Alighieri; ovvero il personaggio che gli dà vita.

Lo spettatore immagina anime di pigri, negligenti. Non mancano interpretazioni di personaggi: Manfredi I di Svevia, Pia De Tolomei, Forese Donati, Sapia Senese ed altri. Tutti attendono il tempo di purificazione in una sorta di supplizio di Tantalo. Dante incontra tra le anime un suo amico. Quest’ultimo è, o meglio, fu, compositore e cantore, Casella. Nelle diverse sfumature s’incontrano altri personaggi, altre anime, come Omberto degli Aldobrandeschi tra i superbi, il papa Adriano V, disteso per terra secondo giudizio e il poeta Publio Papinio Stazio tra gli avari.  Solo, nell’epilogo, si materializza, scenicamente parlando, il Paradiso terrestre: si manifesta Beatrice accompagnata da tre danzatrici che si muovono in modo coordinato, vestite di bianco, rosso, e verde, che rappresentano le tre virtù teologali.

In questa fase, come si legge in questo capolavoro, “disposto a salir a le stelle” si conclude questo viaggio ultraterreno. Il luogo scelto per l’interpretazione non poteva esser di meglio; la cornice storica diventa magicamente elemento recitativo, non con parole, ma con elementi dovuti alla conservazione storica. Per la cronaca, Il Complesso monastico di Santa Chiara occupa un’insula nel pieno centro storico. Il complesso è costituito da vari corpi di fabbrica sorti in diverse epoche. Il nucleo più antico è costituito dalla chiesa di Santa Maria Jacobi. La comunità francescana delle clarisse fu istituita a Nola dal conte Roberto Orsini, morto nel 1350, che adattò a romitorio una struttura romanica preesistente comprendente la cappella di S.Maria Jacobi. Nicola Orsini, figlio di Roberto, per onorare la memoria di sua madre, Sveva del Balzo, ampliò e ristrutturò, con ammodernamenti gotici.

Molto interessanti sono gli affreschi che ricoprono le pareti della piccola chiesa medievale. Nel corso del XVI secolo il complesso monastico, ebbe un importante ammodernamento. Probabilmente, fu costruita una nuova chiesa ampliata ulteriormente insieme con tutto il monastero nel corso del XVIII secolo. Un luogo che ha fatto da scenario per una rappresentazione teatrale tratta da un capolavoro, un poema allegorico didascalico, assieme alle altre due parti, del poeta fiorentino; un mondo ultraterreno con tutto il suo carico di mistero! Un opera, si sa, considerata la più importante testimonianza letteraria della civiltà medievale; grande opera della letteratura universale.

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Saverio Falco
Saverio Falco
Giovane studente, intraprendente, ricco di fantasia, creativo e gioioso. E' veramente un piacere avere tra noi autori, scrittori, giornalisti, filosofi, ma soprattutto ragazzi come quello odierno: un'anima che ama la cultura in tutte le sue sfaccettature, che trasmette un pensiero legato all'amore puro, dai sentimenti profondi. Nel 2012 fa il suo battesimo con la carta stampata, rivelando all'attenzione di noialtri lo spirito polivalente dell'esistenza. (A cura del poeta GIANNI IANUALE)

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