CASTELLO DI CISTERNA – Taglieggiavano un imprenditore edile per rifornire le casse del loro clan. Tre uomini, ritenuti dagli inquirenti affiliati al clan Sarno, sono finiti in manette per tentata estorsione aggravata. Ieri, i carabinieri del nucleo operativo del reparto territoriale di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Fabio Cagnazzo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal g.i.p. del tribunale di Napoli su richiesta del Pm Vincenzo D’Onofrio della direzione distrettuale antimafia napoletana nei confronti di tre uomini tutti di Castello di Cisterna, Domenico De Falco, 54 anni e attualmente detenuto, Gennaro Longo, 35 anni anche lui già in carcere, ed Emiliano Esposito, 32 anni che è stato accompagnato dagli uomini dell’Arma alla casa circondariale di Poggioreale. De Falco e Longo erano stati arrestati, sempre dai carabinieri, l’8 ottobre e, in base a quanto riferito dagli inquirenti, sono pregiudicati affiliati al clan “Sarno” organizzazione riconducibile, in provincia, a Vincenzo Manuale (attualmente detenuto) che opera tra Castello di Cisterna e i comuni limitrofi. L’ordinanza emessa dal tribunale di Napoli riguardava un ultimo episodio in base al quale i tre avrebbero tentato un’estorsione ai danni di un imprenditore locale. L’uomo sta realizzando, infatti, nella città in questione sei appartamenti, per un importo complessivo di 800mila euro, e i tre gli avevano chiesto di pagare una somma di denaro per proseguire in maniera “tranquilla” i lavori edili, un’estorsione aggravata dall’ art. 7 legge 203/91, perché hanno commesso il reato estorsivo con lo scopo di agevolare l’organizzazione camorristica alla quale fanno riferimento.
Un’operazione che rientra nell’attività che gli uomini del maggiore Cagnazzo stanno effettuando sul territorio con l’obiettivo di contrastare proprio il fenomeno del racket.
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