Bologna. Nel marzo 2019 era stata ritrovata morta nella sua abitazione Kristina Gallo a Bologna, una morte misteriosa, ma l’inquinamento delle prove, causate dal suo cane e la posizione del corpo di Kristina Gallo con il volto in stato avanzato di decomposizione per via dei raggi solari che filtravano attraverso la finestra avevano reso poco chiaro la data e il giorno della morte, e anche a effettuare accertamenti approfonditi alle vie aeree. Il medico stabilì che la morte era avvenuta per cause naturali, probabilmente per arresto cardiaco, anche se Kristina non aveva problemi cardiaci.
A trovarla fu il fratello, preoccupato di non sentirla da diversi giorni. Ora finalmente la svolta.
Il suo telefono era scomparso, e misteriosamente è stato riacceso dopo più di un anno dalla sua morte. Nel registro degli indagati è finito un uomo che stava frequentando, per omicidio volontario, un “cold case” che finalmente gli inquirenti sono probabilmente sulle tracce del vero responsabile di questo ennesimo feminicidio.
In questo caso infatti sono troppe le stranezze, parte del corpo era sotto il letto matrimoniale, pancia in sù, e la testa fuori, posizione innaturale per una caduta accidentale, la presenza di graffi ed ecchimosi risalgono a prima del decesso e inoltre la scomparsa del cellulare e poi misteriosamente riattivato qualche mese fa, destano grandi sospetti.
Un0ipotesi accreditata è quella del soffocamento, e probabilmente è stata scelta quella posizione per depistare le indagini e farla franca.
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