SOMMA VESUVIANA. Una scelta quantomeno inopportuna. Se tutta la vicenda si è svolta sui social per volere del primo protagonista, il sindaco Salvatore Di Sarno che ha fatto una diretta dalla sua Pagina offendendo i cittadini di Somma Vesuviana, non si comprende ora la decisione del presidente del consiglio comunale Giuseppe Sommese che convoca la seduta ad “adunanza segreta”. Eppure in quella seduta si deve discutere della richiesta di dimissioni successiva a quell’episodio che è avvenuto in maniera pubblica.
Tutto, dunque, si risolverebbe in una discussione “a porte chiuse” di cui i cittadini devono essere tenuti all’oscuro.
Una scelta contro la quale si appellano 4 consiglieri comunali: Vincenzo Piscitelli, Lucia DI Pilato, Celeste Allocca e Pasquale Piccolo che hanno inviato una richiesta a riguardo allo stesso Sommese.
“Apprendiamo con rammarico”, scrivono i consiglieri di Opposizione a Sommese, “la sua decisione di convocare il consiglio comunale, di cui all’oggetto, in adunanza segreta. Tale sua decisione risulta del tutto arbitraria laddove viene menzionato l’articolo 32 del regolamento del consiglio comunale, che prevede fattispecie di situazioni diverse da quanto richiesto nella nostra convocazione. Tanto è vero che l’argomentazione all’ordine del giorno è nota alla cittadinanza attraverso i social e niente e nessuno può appellarsi a circostanze di carattere puramente personali e/o legati a questioni di privacy. Tutto ciò premesso, con la presente Le si chiede che la seduta di consiglio comunale del prossimo 26 febbraio si svolga in adunanza aperta, ovvero con seduta pubblica”.
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