Sant’Anastasia. Dopo il furto della reliquia di San Francesco Saverio i cittadini sono ancora increduli. In molti non comprendono l’atteggiamento del parroco di Santa Maria la Nova, luogo in cui l’oggetto sacro era custodito. Don Raffaele Rossi, infatti, non ha denunciato subito il furto ritenendo l’urna, una coppa color oro, contenenti parti del braccio (ridotte in cenere) del santo patrono di Sant’Anastasia, di poco valore. I carabinieri però stanno indagando sulla vicenda. All’Arma, al contrario, di quanto ritiene il prete, non importa se l’oggetto rubato sia di “valore” o meno, quel che conta è il reato. I militari stanno vagliando tutte le ipotesi possibili: dal satanismo, a balordi di passaggio, al mercato delle reliquie sacre. “Non spetta al parroco decidere cosa ha valore e cosa no”, spiega una fedele, “la chiesa è di tutti e la decisione di non denunciare non spettava a lui”. In effetti, il parroco si è accorto del furto venerdì, ma solo mercoledì ha avvisato i carabinieri. Un furto che seppure non ha valore di mercato, alla reliquia mancava la bolla vaticana che ne autentica l’originalità, ha un grande valore di fede e di affetto delle migliaia di fedeli che vi sono devoti. La reliquia scomparsa dovrebbe essere la cenere di una parte ricavata dall’unica reliquia del gesuita presente in Italia. Si tratta del suo braccio destro che si conserva a Roma dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù, chiesa madre dell’ordine. Una brutta notizia che arriva nel giorno in cui si torna a dare lustro al missionario, nato in Spagna, e patrono delle Missioni. Ieri, la Santa Sede ha deciso che San Francesco Saverio è tra i Santi Patroni della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si terrà a Madrid nell’agosto 2011.
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