Striano. “E la bandiera di tre colori sempre è stata la più bella: noi vogliamo sempre quella, noi vogliamo la libertà” Sulle note di questo inno sono stati accolti, in un bagno di folla ed applausi,le eccellenze del panorama politico, religioso e militare nella cittadina strianese, nel napoletano, per la XV edizione della Festa della bandiera. Bambini con alla mano il tricolore, negli occhi la gioia di una grande festa sinonimo di libertà, coraggio e soprattutto unità. Uno dei pochissimi comuni della regione campana, Striano, ha saputo cosi mettere in campo una delle cerimonie più significative degli ultimi tempi con un carosello di ospiti di grande spessore. Valorizzare il significato del tricolore carta d’identità di ogni cittadino italiano, vessillo di pace, orgoglio e coraggio, il tutto unendo coloro che ogni giorno si sacrificano e mostrano impegno per la loro patria ma soprattutto un occasione per incontrare e trasmettere quei principi e quei valori alle nuove generazioni troppo spesso superficiali e lontane da un simbolo sinonimo di legalità e patriottismo. E cosi, nell’Istituto Comprensivo “A. D’Avino” di Striano, nel napoletano, si sono dati appuntamento i grandi rappresentati delle tre sfere sociali che in modo diverso ma con gli stessi obiettivi hanno cercato di promuovere un messaggio di unità sotto il segno della bandiera italiana. In sottofondo le note più belle, quelle dolci, forti che dalla culla alla bara accompagnano gli italiani, inorgogliendo le loro radici. A fare da sfondo all’iniziativa i tre colori,bianco, rosso e verde: nelle note degli inni, nelle sciape dei bambini, persino un bimbo, che con in bocca il suo inseparabile ciucciotto, festeggiava la ricorrenza. “Oggi è un grande giorno, una grande festa dove il ricordo primo deve andare a quei ragazzi che ogni giorno combattono la lontananza e la pace in una terra straniera, dimostrando amore e coraggio per la propria terra”. Un saluto introduttivo speciale quello del Presidente dell’Associazione socioculturale “Caduti per la patria” Santolo Gairo che ha elogiato i tanti giovani strianesi in missioni di pace, circa sette, tutti giovanissimi. E’ stata poi la volta del padrone di casa, il sindaco Antonio Del Giudice “La bandiera – ha commentato Del Giudice – rappresenta come più volte ho sottolineato la nostra carta d’identità, il nostro passaporto, il nostro dna, da quando si nasce sino alla morte, siamo avvolti tra le braccia del tricolore segno di appartenenza, come una mamma abbraccia il suo figlio. Tanti giovani in missione, ne fanno un inno di vita, io per loro ne faccio un emblema di coraggio, di libertà, di unità e a loro va il nostro grazie”. Significative e cariche di emozioni invece, le parole di Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l’Italia “il tricolore rappresenta si l’identità di ogni uomo, ma a questo aggiungerei la grande forza delle famiglie dei tanti militari in missioni di pace all’estero, uomini che troppe volte partono ma fanno rientro nella nostra terra avvolti da un tricolore. Le famiglie di queste famiglie diventano ancora di più un importante segno di coraggio, di forza, un vero vangelo di vita, la loro sofferenza rappresenta per noi un grande esempio”. Presenti al tavolo degli ospiti anche la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “A.D’Avino”, la prof. Biancamaria Di Ruocco, il parroco del paese padre Michele Fusco , il Capitano dei Carabinieri di Torre Annunziata Luca Toti ed il neo insediato maresciallo di Striano Antonio Botta. Con loro un altro ospite d’eccezione, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino “sono davvero contento di aver partecipato a questa straordinaria iniziativa, che pretendo non sia l’ultima”. L’inizio di una serie di iniziative si, ma sopratutto il punto di partenza per cercare di sottolineare sempre di più messaggi di pace e unità, liberà e coraggio come quel lontano inno del 48′ “Di canti di gioia, di canti d’amore risuoni la vita, ma, spenta nel core, non cada per essi la nostra virtù”, una virtu’ di ieri, di oggi e di domani come quella che accompagna chiunque si senta italiano nel cuore, con o senza divisa.
Si ringrazia Mimmo Falgiano per le foto
Giovanna Salvati
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