Casoria – Il figlio della guardia giurata ferita da inquilini morosi organizza una spedizione punitiva e li ferisce. I carabinieri arrestano lui e il suo complice.
I carabinieri della stazione di Casoria, unitamente agli uomini del commissariati di Pubblica Sicurezza di Afragola, sono intervenuti a Vico Marco Rocco perché due inquilini morosi si sono barricati in casa, dopo aver ferito al polpaccio con un colpo di pistola il proprietario dell’appartamento, un 49-enne del luogo, professione guardia giurata, “reo”, quest’ultimo, di essersi recato nella loro abitazione a chiedere il pagamento di varie mensilità di affitto arretrate.
Le forze dell’ordine, dopo non poche difficoltà, sono riuscite a convincere gli inquilini morosi (2 fratelli e la loro madre) a uscire dall’abitazione e a consegnare loro l’arma sottratta alla guardia giurata.
I due giovani e la madre venivano così denunziati per lesioni aggravate in concorso, mentre la vittima veniva trasportata all’ospedale “San Giovanni Bosco” di Napoli, dove i medici del pronto soccorso gli diagnosticavano una ferita al polpaccio e contusioni guaribili in 10 giorni.
Il giorno seguente all’accaduto di cui sopra, gli uomini del nucleo operativo e radiomobile di Casoria sono nuovamente intervenuti d’urgenza in Via Manzoni per una segnalazione di colluttazione in corso.
Giunti sul posto hanno accertato che il figlio della guardia giurata ferita in precedenza, assieme ad un complice, per vendicare il padre, aveva aggredito in strada con bastoni e coltelli la madre e i due figli, ritenuti responsabili del ferimento del padre.
Uno degli aggrediti è stato ricoverato presso “Villa dei Fiori” di Acerra per ferite lacero-contuse con parziale amputazione del quinto dito della mano destra. All’altro fratello veniva diagnosticata una ferita alla parete addominale guaribile in 7 giorni.
In seguito agli accertamenti del caso, i carabinieri hanno tratto in arresto per lesioni aggravate in concorso Gaetano Capogrosso (24) e Angelo Maglione (21), con precedenti di polizia. I due arrestati sono stati tradotti nella Casa Circondariale di Poggioreale.
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