Brusciano. Una percentuale di popolazione campana analizzata per scoprire eventuali contaminazioni da rifiuti tossici i cui risultati non sono mai stati pubblicati.
E’ questo il grido di allarme che lancia il dottore Gennaro Esposito, Delegato della Federazione Associazioni Ambientaliste Campania Felix. Ebbene sarebbe proprio così, nel famoso “triangolo della morte” nel 2008, 800 cittadini residenti nei Comuni delle province di Napoli e Caserta (tra questi Brusciano e Nola) venivano sottoposti ad un bio monitoraggio. Un test di analisi i cui risultati sarebbero dovuti essere pubblicati nel 2009. Ma quei risultati non sono mai pervenuti sotto gli occhi dei tanti uomini e donne residenti proprio nei comuni interessati ovvero: Acerra, Aversa, Caivano, Castel Volturno, Giugliano di Campania, Marcianise, Napoli (località Pianura) e Villa Literno, che appartengono alla zona A (ad elevata pressione ambientale da rifiuti); Maddaloni, Nola, Qualiano e Villaricca alla zona B (intermedia); Brusciano, Casapesenna, Frattamaggiore e Mugnano di Napoli alla zona C (bassa o nulla). Le analisi in questione riguardavano i dosaggi di diossine, furani, policlorobifenili e metalli pesanti nel sangue e nel latte materno. “Siamo nel 2010 e nessuno ha ancora pubblicato e comunicato i risultati di questo studio” afferma il dottor Esposito, “E’ una vergogna, vogliamo sapere il perché, cosa si nasconde dietro questo silenzio?”. Tanti sono gli appelli dei cittadini i quali continuano a porre la stessa domanda sul sito dell’azienda che li ha curati: “Lo studio Sebiorec realizzato nel 2009 è stato pubblicato e dove?”. A questa domanda così frequente si associa la medesima risposta su proroghe di termini. “Gli studi sono ancora in corso, saranno pubblicati prima dell’estate” I soliti rimandi della burocrazia? Chissà. Fatto sta che i primi interrogativi già vengono posti dai cittadini del web. Il responsabile delle analisi chimiche all’Istituto Superiore di Sanità è il dottor Alessandro Di Domenico, mentre a rispondere con solerzia ad alcune richieste è Liliana Cori, ricercatrice, la quale oltre a dichiarare l’allungamento dei termini stabiliti, nessuna dichiarazione specifica dà a riguardo. Mentre fino ad un anno fa si sarebbero dovuti attendere altri sei mesi, ora si aspetta l’estate. E’ stato per tale motivo che il delegato ambientalista in questione ha cercato e cerca di sensibilizzare l’attenzione dei cittadini interessati, allo scopo di poter ottenere una risposta a tali tipi di analisi. “Invia una mail ai referenti dello studio sebiorec per aver i risultati”, è l’appello di Esposito per svegliare i cittadini latenti. E per farlo consiglia una serie di indirizzi email, fra questi quello del neo governatore Stefano Caldoro, per chiedere che i risultati vengano pubblicati. Si spera che la questione possa presto ritrovare il suo capo, per evitare che l’indagine statistica in questione finisca anch’essa in un cumulo d’immondizia.
Isabella Esposito
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