domenica 24 Novembre 2024
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Sparatoria a S.Anastasia, l’uomo che ha soccorso la bimba ferita: «Poteva essere mia figlia»

Sant’Anastasia. É per tutti un eroe il papà anastasiano che ieri sera ha soccorso la bambina di 10 anni ferita alla testa durante una sparatoria avvenuta a Sant’Anastasia in piazza Carlo Cattaneo, comunemente conosciuta come piazza Ferrovia. Filippo Di Pascale era in un bar del posto per festeggiare il compleanno della figlia 12enne, quando all’improvviso ha sentito degli spari. Dopo i colpi è stato attirato dalle urla delle persone presenti che indicavano una bambina con la testa insaguinata e che si trovava all’esterno di un altro bar. Immediatamente l’uomo ha fatto salire a bordo della sua auto la bimba con i genitori, anche loro feriti, e li ha accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Santobono di Napoli. Lì la piccola è arrivata in pochissimo tempo e grazie alla tempestività del suo soccorritore si è potuto scongiurare il peggio. La piccolina è stata sottoposta ad un’operazione chirurgica, il cui esito fa ben sperare per la sua ripresa. La mamma è stata poi trasferita all’ospedale Cardarelli perchè ferita all’addome, non è in pericolo di vita. Il papà, invece, è stato ferito alla mano. Tutta la famiglia, purtroppo, si è trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato quando i balordi dopo una futile lite, scoppiata fuori ad uno dei bar presenti nella piazza, sono ritornati sul posto e hanno sparato almeno 10 colpi di arma da fuoco, noncuranti delle tante persone presenti. Stando alle prime ricostruzioni i colpi di rimbalzo hanno appunto colpito le tre vittime. «Sono padre di quattro figli- ha dichiarato Filippo – quando ho visto la bambina ferita ho subito pensato di soccorrerla con la famiglia e portarla in ospedale. Pregavo che arrivassimo in tempo al Pronto Soccorso del Santobono. Non potevo non soccorrerla poteva essere mia figlia. Mi chiedo il perchè di questo gesto e spero che prima o poi le cose cambino e non accadano più». Visibilmente emozionato conclude: «Sono stato malissimo pensando al dolore della bambina e della sua famiglia, sono sicuro che questa notte mentre ci recavamo in ospedale con noi ci fosse la luce di Dio».

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