Sant’Anastasia. In questi giorni la sparatoria in cui sono rimaste ferite tre persone, tra cui una bimba di 10 anni, ha scosso gli animi di molti. Ma in tanti stanno anche speculando: quando si chiede la legalità si deve praticare la legalità. A partire dalla selezione delle candidature. La zia del 17enne in stato di fermo (insieme ad un giovane di 19 anni, entrambi di Somma Vesuviana) Imma Grumiro è la prima dei non eletti della lista che fa capo al deputato dei Verdi (nel 2022 consigliere regionale) Francesco Emilio Borrelli che in questi giorni si sta prodigando in dirette di accusa ai politici e che oggi pomeriggio terrà un incontro pubblico (sempre su questo argomento) alle ore 18 in un bar di Sant’Anastasia.
La portavoce cittadina di Sant’ Anastasia Ines Barone e il deputato Francesco Emilio Borrelli saranno al Bistrot Cafè di via Marconi per analizzare i recenti fatti di cronaca e “lanciare un appello forte allo Stato”.
“Come risulta, il padre di uno dei due ragazzi legato ai clan fu a sua volta ucciso dalla camorra. Il ragazzo è quindi cresciuto in un ambiente criminale, che lo ha portato a diventare, da grande, un delinquente. Ecco perché da anni ribadiamo la necessità di intervenire sui figli piccoli delle famiglie criminali. Non facendolo consentiamo ai malviventi di creare ogni giorno nuove leve di potenziali criminali, andando sempre a rimpolpare gli ‘eserciti’ della malavita”, dicono Borrelli e Barone. E mentre la comunità si indigna per quanto accaduto, amici e parenti degli autori del raid, sui social, li difendono e idolatrano: “Assurdo e vergognoso. Potevano ammazzare una bambina di 10 anni – aggiungono – meritano solo la galera e una dura condanna. Altro che elogi e difese”.
“Assurdo che in territori del genere – continuano – stanno smantellando la caserma dei carabinieri, vero presidio di legalità e di lotta alla criminalità. E lo stesso sta accadendo anche a Nola, dove l’altro giorno hanno incendiato l’auto del sindaco, al quale va tutta la nostra vicinanza e a Volla. E’ impensabile che invece di aumentare i baluardi per la lotta alla criminalità, si provveda a ridurli. Sembra che lo Stato stia abbandonando a se stessi i territori. Senza caserme scompare anche l’ultimo deterrente alla delinquenza. Occorre intervenire, il governo non può permetterlo”.
Entrambi, Barone e Borrelli, sembrano però dimenticare che la lista in cui si candidò la Grumiro (a sostegno del sindaco Salvatore Di Sarno) era SOMMA CITTA’ D’ARTE (INNOVAZIONE EUROPA VERDE) (che prese 1235 voti pari al 6,51 degli elettori).
La candidata faceva “tandem” con l’assessore uscente dei Verdi Salvatore Esposito (da come si evince dai biglietti elettorali) che è stato eletto. “Stranamente” questa è l’unica lista da cui Di Sarno non ha “pescato” gli assessori tra i due consiglieri comunali eletti, ma ne ha scelto uno esterno. Se non fosse stato così la Grumiro sarebbe entrata nella pubblica Assise.
La candidata in questione, non è soltanto la zia del 17enne, perché la sorella del defunto marito ha sposato un pregiudicato per reati di droga (padre del 17enne) che fu ucciso in un agguato a Scisciano nel 2012, ma è la cognata del boss Eugenio D’Atri condannato all’ergastolo per duplice omicidio e considerato il capo dell’omonimo clan operante a Somma Vesuviana ed è la consuocera del defunto ras della droga e elemento di spicco dalla cosca dei De Bernardo, Vincenzo O’Pisello ucciso in un agguato nel 2015. Il figlio maggiore della Grumiro, che è stato anche lui in carcere, è, infatti, sposato con una figlia di Vincenzo ed ha con lei una bambina.
Parentele “eccellenti” se si considera che negli ultimi anni la relazione periodica del Ministro dell’Interno al Parlamento
sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia (l’ultima pubblicata ad aprile 2023 su indagini dello scorso anno quindi nel periodo in cui si svolgevano le elezioni) considera i De Bernardo e i D’Atri, insieme ai D’Avino clan egemone a Somma Vesuviana.
A questo link tutte le relazioni degli ultimi anni
Potreste obiettare che Borrelli, che da sempre ribadisce che certe parentele sono gravi e si erge a difensore della legalità e lo sta facendo con forza in questi giorni, poteva non sapere chi fosse la Grumiro ed infatti, noi e non soltanto noi, facemmo presente a Borrelli la questione e la risposta fu:
“Se è una persona collusa interverrò subito. Le accuse sono estremamente gravi. Mi attivo subito”.
Di seguito il link di un articolo scritto da un’altra testata giornalistica in campagna elettorale.
Naturalmente non si è attivato, le elezioni si sono fatte, la signora ha preso voti, il clima in campagna elettorale è stato molto teso, sono seguite anche alcune denunce, Esposito è stato eletto. L’unica accortezza presa da Di Sarno è stato non permettere la surroga in consiglio comunale.
Noi una idea in merito l’abbiamo, le altre considerazioni le lasciamo ai lettori.
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