domenica 24 Novembre 2024
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Sommese: “Trasformismo e ribaltone, il sindaco ha tradito il mandato elettorale”

Somma Vesuviana. Il sindaco Salvatore Di Sarno oggi ha incassato il sostegno del consigliere Giuseppe Bianco (suo diretto competitor lo acorso anno) e dei consiglieri del Pd Salvatore Rancella e Giovanni Stanzione (fino ad oggi in minoranza) senza il loro voto il Bilancio di previsione non sarebbe passato e il consiglio comunale sarebbe stato sciolto.

Su quanto accaduto in aula il post del consigliere di Somma Libera e Forte Giuseppe Sommese che è anche consigliere della Città Metropolitana.

Sono rimasto in silenzio, per scelta, durante questo lungo periodo di crisi politica e amministrativa che ha riguardato Somma Vesuviana. Ho cercato di non alzare i toni, di non esasperarli, pensando che alla fine prevalessero l’interesse collettivo e una coerenza politica senza la quale perdono di credibilità le istituzioni locali e persino la politica.

Oggi siamo arrivati all’epilogo della peggiore sceneggiata, scritta male e recitata peggio. Il sindaco prima si è dimesso ed ha smantellato la sua maggioranza, legittimata a governare dal consenso dei cittadini, per comporne una nuova, senza spiegare i reali motivi del folle gesto e soprattutto senza comprendere che in democrazia vale la sovranità popolare: se un progetto politico votato dai cittadini fallisce, si sgretola, si va a casa.

Invece no. A Somma Vesuviana il sindaco si è dimesso per far scattare i fatidici 20 giorni previsti dalla legge, durante i quali ha organizzato il ribaltone. Un ribaltone che oggi ha mostrato in aula, davanti alla città, tutta la sua incoerenza e la sua debolezza. Partiamo dal dato numerico: il sindaco ha vinto le elezioni con ben 15 consiglieri di maggioranza. Oggi Di Sarno si ritrova a governare col sostegno di 12 consiglieri comunali. E la cosa più singolare è che tra i 12 consiglieri attuali di “maggioranza”, ci sono i due consiglieri del Pd che hanno perso le elezioni, c’è il candidato a sindaco sconfitto da Di Sarno e un altro consigliere eletto all’opposizione. Quattro consiglieri dei 12 che attualmente sostengono Di Sarno sono stati collocati dall’elettorato in minoranza. I cittadini non li hanno voluti al governo e con una manovra di Palazzo il sindaco ha dimostrato che della volontà popolare se ne frega. Volontà popolare tradita, calpestata e mortificata.

Vi ricordate in campagna elettorale cosa dicevano gli avversari di Di Sarno dell’attuale sindaco nelle piazze, nelle strade e nelle case? Ebbene, oggi proprio loro hanno sovvertito il mandato elettorale e sono al governo con lui, sono passati dall’opposizione in maggioranza; il classico “salto della quaglia” in nome di poltrone e potere. Se ritenevano Di Sarno un valido sindaco, perché non lo hanno sostenuto alle elezioni?

Sui motivi di questo inciucio, di questo ribaltone, di questo tradimento della volontà popolare, inutile parlarne al momento. Saranno i fatti e gli atti a spiegarli chiaramente ai nostri concittadini. Chi ha assistito al consiglio di questa mattina già si è fatto un’idea di cosa ha guidato questa operazione scellerata che, ben oltre le frasi d’occasione, non ha nulla a che vedere con l’interesse collettivo.

Il mio e il nostro compito, ossia dei consiglieri comunali e delle forze politiche che non hanno avallato questa operazione di puro e sterile trasformismo, resta quello di vigilare sull’azione dell’amministrazione a tutela del primato della legge e del bene comune perché non daremo vita facile a chi ha deciso di svendere le istituzioni locali, la politica, i cittadini e il territorio sull’altare dell’interesse di parte. Per noi non cambia nulla, dov’eravamo lì siamo rimasti: dalla parte della nostra gente, dalla parte della nostra terra. E lì vi aspetteremo!

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