DA METROPOLIS DEL 29 APRILE
Somma Vesuviana. “Dacci il lavoro che ci hai promesso”, uno striscione affisso davanti al Comune ed una protesta vivace fatta a gran voce quella di ieri pomeriggio davanti Palazzo Torino. La richiesta era rivolta al sindaco Ferdinando Allocca (Pdl) a farla otto persone , quattro uomini e quattro donne, che sostengono di avere avuto una promessa dal primo cittadino 3 anni fa in campagna elettorale e oggi esigono di incassarla. “Ci ha detto che ci avrebbe fatto lavorare in una ditta di pulizie e che oggi avremmo cominciato al cimitero”, spiegano Vincenza Manno, Luigia De falco e Maria Gallone, “ma ieri ci siamo state al cimitero e ci hanno cacciato via in malo modo, allora abbiamo deciso di venire nuovamente in Comune. Il sindaco ci ha risposto che non è un ufficio di collocamento, ma non è quello che ci aveva detto in campagna elettorale. Allora ci aveva promesso che ci avrebbe sistemati, noi abbiamo delle famiglie e siamo esasperate”.
“Deve mantenere le promesse che ci ha fatto” aggiungono Luigi Valletta, Lucio Licciardi, Daniele D’Errico, Aldo Arena, “Ci era stato detto che avremmo lavorato con la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti. Abbiamo aspettato tanto, ma senza ottenere nulla. Abbiamo figli da mantenere e non potergli comprare nulla è davvero snervante per un padre, per questo siamo venuti al Comune e abbiamo deciso di esporre uno striscione così plateale. Vogliamo essere ascoltati”. Tanto plateali, lo striscione e la protesta, che in molti si sono accorti di quello che accadeva, una pattuglia di carabinieri è anche intervenuta sul posto e ai militari le donne hanno anche consegnato un biglietto da visita del sindaco, sul retro la raccomandazione di Allocca per una delle donne da portare ad una terza persona. “Manno Vincenza. La suddetta è la persone di cui vi ho parlato”, e poi la sua firma. Promesse fatte in campagna elettorale come ribadisce anche Doriana Sgrò che a sostegno di Allocca si era candidata nella lista civica “Allocca per Somma”. “Per lui mi sono anche schierata, il mio viso era sui muri in campagna elettorale, le sue sono state tante promesse non mantenute”. Alle accuse degli otto cittadini il sindaco però ha voluto fare solo un lapidario commento: “Comprendo le loro difficoltà economiche e sociali, ma il Comune non è un ufficio di collocamento. Il nostro compito come amministratori è creare posti di lavoro, e infatti nelle scorse settimane abbiamo approvato l’ampliamento della ditta Auricchio, della clinica di Santa Maria del Pozzo e delocalizzazione della ditta D’Avino che si occupa della trasformazione del baccalà. Azioni che potranno creare occupazione”.
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