Somma Vesuviana. “Meritocrazia e competenza”. I Popolari per il Buon Governo si presentano ufficialmente alla cittadinanza facendo di questi tre princìpi il proprio cavallo di battaglia. Due punti che, secondo Paolo D’Avino, “sono venuti a mancare in questi anni di amministrazione Allocca”. A chi storce il naso per il fatto che fino a qualche mese fa gli stessi Popolari andassero a braccetto con l’attuale amministrazione di centrodestra ha risposto lo stesso avvocato: “Non è trasformismo, ma è la ferma volontà di recuperare il vecchio concetto di politica, secondo l’accezione più nobile”. Poi è toccato a Vittorio De Filippo, consigliere comunale, sviscerare le iniziative portate avanti nell’assise di Palazzo Torino dal suo gruppo. “Razionalizzazione della spesa pubblica, innovazione tecnologica e proposta e testamento biologico” le principali attività dei Popolari in questi mesi di opposizione. Un’opposizione caratterizzata dalla lotta al personalismo politico che Raffaele Maione non ha lesinato a definire “dittatoriale”. “Allocca si è distinto per una gestione personalistica della cosa pubblica” ha ricordato D’Avino. “Quando qualche componente della maggioranza ha cercato di affermare un pensiero autonomo è stato colpito dall’ostracismo più totale. E questo- ha concluso l’esponente Popolare- è uno dei motivi che ci ha portati ad abbandonare questa maggioranza”. Al di là dei contenuti però, la prima uscita pubblica ufficiale dei Popolari, per il Buon Governo serviva anche a testare il terreno sul quale dovranno poi costruire le basi quei partiti e movimenti alternativi all’attuale maggioranza di centrodestra. In sala infatti erano presenti delegazioni cittadine di Pd, Udc, Idv, Polis, l’Aurora e Pdl. Proprio quest’ultimo era forse il più rappresentato visto che, oltre a Luigi Raia, fratello del consigliere regionale Paola, c’erano anche elementi “fedeli” alla linea dell’attuale primo cittadino. E saranno proprio queste forze politiche, tra qualche settimana a mettere in campo il primo giro di consultazioni per comprendere se “l’etoregeneità” politica invocata dai segretari provinciali di Udc e Pd Carmine Mocerino e Gino Cimmino, possa avere un futuro.
Gaetano Di Matteo

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