lunedì 16 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, terminata la Festa delle Lucerne, l’evento che non a tutti è piaciuto

Somma Vesuviana. Si è chiusa sabato con una sorta di assalto da parte di turisti, curiosi, visitatori, giornalisti e studiosi l’edizione della “Festa delle Lucerne”. Mai a memoria d’uomo si ricordavano tante persone visitare gli stretti vicoli dell’Antico Borgo Casamale. Mai a memoria d’uomo si ricordava una cittadina paralizzata in lungo e largo dall’enorme flusso di autoveicoli che si sono riversati nel paese ai piedi del Monte Somma. Nonostante la massa però sembra che l’evento sia filato liscio come molti prevedevano. Ed a lucerne spente le prime critiche sono piovute proprio da una serie di animatori culturali che alla, e sulla, festa hanno lavorato. Il primo a indicare la necessità di un cambio di rotta della Festa delle Lucerne è stato Luigi Jovino, tra i promotori delle edizioni nei primi anni settanta (“eravamo in sei all’epoca e ci chiamavamo i carri armati di Mussolini”). “La Festa delle Lucerne ha – affermato il giornalista nel corso di uno degli incontri ai quali ha partecipato- ha secondo me raggiunto il proprio climax, il proprio culmine e dunque, se non dovesse cambiare formula ed offerta rischierebbe il più inesorabile dei declini”. In realtà l’accorato appello di Jovino è stato per certi versi raccolto da molti visitatori giunti sul luogo. “Una delusione- hanno raccontato alcuni ragazzi all’atto di uscire da Porta Formosi (una delle quattro porte che cingono l’antico Borgo. Le altre sono Terra, Castello e Piccioli). Ci aspettavamo di trovare un luogo dedito al silenzio religioso ed impregnato della cultura e della bellezza del luogo. In realtà- ammettono i giovani, reflex alla mano- ci è sembrata una sorta di sagra con molti prodotti scadenti e cari (il riferimento è a qualche bottiglia di catalanesca venduta e non proprio impeccabile n.d.r.)”. Secondo un’anziana donna del posto ciò che avrebbe “snaturato” l’evento sarebbe stato il fatto che “in ogni portone o buco del quartiere c’era gente che si improvvisava venditore. E questo non è giusto per chi invece vive la festa con lo spirito di mettere in mostra le cose belle del quartiere”. Altra nota dolente segnalata da diversi cittadini è stata la questione dei parcheggi. Secondi molti il costo di 4 euro per ogni auto parcheggiata nello spazio antistante la casa di cura di via Circumvallazione, sarebbe stato eccessivo. In realtà i mugugni sul caos e sulla commercializzazione della Festa sono arrivati da più parti anche se alla fine ciò non ha intaccato il merito dell’associazione Festa delle Lucerne la quale, con un lavoro titanico, ha contribuito alla realizzazione dell’evento. “Sono ragazzi che proseguono il solco della tradizione che noi gli abbiamo lasciato” ha affermato Jovino. “Ragazzi- ha concluso il giornalista- che hanno sacrificato le ferie pur di allestire il borgo e dunque il loro lavoro va rispettato”. Spenti i riflettori ora spetta un altro,arduo, compito all’associazione: quello di evitare che sul Casamale cali il silenzio fino alla prossima edizione tra quattro anni. Come recitava il titolo della festa: “Non spegniamo le Lucerne”.

Gaetano Di Matteo

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