Somma Vesuviana. “Chi passa per il Casamale non può non rimanere affascinato dal calore delle sue genti”. L’opinione, abbastanza diffusa a dire il vero, l’ha espressa Claudio Ciocca, il ristoratore- attore romano amico dello scomparso regista Federico Fellini. E proprio al maestro romagnolo, ricordato in tutta Italia in questi giorni per il decennale della sua scomparsa, è stata dedicata mercoledì una mostra, organizzata dall’Arci con il contributo del Comune sommese, nella quale sono stati esposti i bozzetti che amava disegnare sulle tovagliette del ristorante “al Fico” a Grottaferrata di cui lo stesso Ciocca è proprietario. Non solo. Nel magico scenario di palazzo Scozio, cinquecentesca struttura incastonata tra le mura dell’Antico Borgo ritornata da poco agli antichi fasti per la ristrutturazione effettuata dalla famiglia Panico, proprietaria dell’immobile, è stata esposta una carrellata di foto nelle quali erano presenti i maggiori interpreti della “Dolce Vita” romana degli anni 60. Foto dalle quali è emerso il lato umano, quello forse più curioso e nascosto, di artisti del calibro di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Frank Sinatra, Lina Wertmuller, Luchino Visconti e Federico Fellini appunto. E di tutti questi personaggi, che hanno fatto sognare intere generazioni, Ciocca ne è stato il custode dei segreti culinari. Segreti “svelati” durante la serata al ristorante La Lanterna, famoso in tutta la provincia di Napoli per la maestria con cui prepara i piatti a base di stoccafisso e baccalà, di Luigi Russo. Qui infatti sono stati riproposti i piatti “del cuore” degli artisti. Non senza sorprese. Così ad esempio il numeroso pubblico presente ha scoperto che Fellini adorava “l’uovo alla bavosa”(un uovo fritto inventato dallo stesso Ciocca per il Maestro), mentre Mastroianni adorava gli “Spiedini del Fico”(spiedini di pollo ripieni di prosciutto e formaggio incastonati da foglie di alloro). La Loren sceglieva del pane fritto mentre Luchino Visconti non si faceva mai mancare un “Antipasto di colori”. Anche se, tra tutti i grandi artisti citati, quello preferito da Ciocca era il compianto Massimo Troisi. “Un uomo eccezionale,genuino, vero” lo ricorda con un pizzico di malinconia l’estroso attore ristoratore. Ma quello di ieri non è che l’ “assaggio” della nuova frontiera della cultura sommese. Infatti lo stesso Salvatore Panico, proprietario di palazzo Scozio, ha tenuto a precisare che “questo è solo il primo di una serie di eventi che verranno ospitati nella nostra struttura”.La serata è stata anche l’occasione per il sindaco Raffaele Allocca, presente alla cena alla mostra prima ed alla cena poi, di rilanciare l’impegno per “L’Antico Borgo, considerato a tutti gli effetti la “capitale” della cittadina sommese. “Capitale” per la quale sono stati presentati ben 12 progetti alle varie strutture provinciali e regionali” ha concluso il primo cittadino.
Gaetano Di Matteo
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