domenica 22 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, “Sono in primis una figlia e poi tutto il resto”

Sant’Anastasia. “Non vorrei che mio padre venisse giudicato per questa mia decisione di non appoggiarne le sue scelte politiche”. E’ schietta Gabriella Esposito, 19 enne ragazza sommese il cui status di figlia “d’arte” le sta creando non pochi grattacapi in una campagna elettorale che a sprazzi non disdegna l’occhiatina dal buco della serratura. Suo padre infatti è Carmine Esposito, capo del gabinetto di Luigi Cesaro in provincia, e contemporaneamente candidato alla carica di sindaco del Pdl a Sant’Anastasia. Lei è invece una giovane militante del Pd finita negli inciuci di parecchi maligni per l’antitesi politico-ideologica che respira a tra le mura domestiche. A ben vedere questa ragazzina, che frequenta il quinto anno del liceo scientifico Torricelli di Somma Vesuviana, è tosta e può vantare un pedigree politico di tutto rispetto a dispetto della sua giovanissima età. Comincia a 12 anni nella sinistra giovanile e scala i vertici del movimento giovanile provinciale fino a diventare delegata nazionale dei Giovani democratici, è membro della direzione provinciale dei Giovani democratici ed è esponente del Direttivo del Pd sommese.

Deve essere pesante in terre come le nostre sfuggire agli attacchi di chi cerca di colpire tuo padre anche strumentalizzando la tua militanza nel Pd?
Certo, ed per questo che a malincuore mi sono congelata da ogni carica partitica all’interno del Pd. Almeno pubblicamente. Naturalmente se serve da fare qualcosa a Somma lo faccio (una di queste cose è la pulizia della dimessa sezione del Pd sommese che lei, armata di secchio, buste e palette, ha rivoltato come un calzino n.d.r.).Temo che a mio padre darebbe fastidio e potrebbe restarci male se venisse attaccato per avere in famiglia una persona che non ne sposa gli ideali politici.

Ma anche in futuro tu, per questa scelta potresti attirarti l’ira dei “compagni” i quali potrebbero non comprendere la scelta di restare ferma al palo per un turno?
Se fosse così mollerei tutto. Non mi riconoscerei in un partito che non comprenderebbe la delicatezza e la sofferenza della mia scelta che pone, in questo preciso istante, al centro di tutto l’amore verso mio padre. Io sono primo di tutto una figlia e poi tutto il resto

A proposito. Lui è un ex socialista di lungo corso. Vi confrontate, discutete, ti da delle dritte in merito alla tua attività politica?
Forse prima discutevamo di più. Dritte non me ne da, ne tantomeno è riuscito a trasmettermi i suoi ideali politici, ma vado estremamente fiera del fatto che mi abbia inculcato il valore dell’onestà. Forse è questo l’unica impronta politica che ha lasciato nella mia coscienza.

La sua voce rimbomba nello stanzone della sede del partito democratico sommese. Uno stanzone che invece di essere un formichiere, per l’approssimarsi delle elezioni del 28 e 29 marzo, sembra piuttosto una nave fantasma.

Tu e la politica in che rapporti siete? E’ sabato, è tardi, potresti essere in qualsiasi posto del mondo invece di stare qui a prendere freddo per ripulire questo luogo senz’anima?
Io sento di averla nel Dna la politica. Per me è spirito di servizio attraverso il quale apportare dei sostanziali miglioramenti alla cittadina. Inoltre è passione, è diversità, è sintesi è incontro, è scambio, è riflessione. In un paio di occasioni sono stata sul punto di mollare. In entrambi i casi però ho capito che la politica occupa uno spazio troppo importante nella mia vita.

Gaetano Di Matteo

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