martedì 26 Novembre 2024
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Somma Vesuviana, s’ingrossa la maggioranza (bulgara) del sindaco Allocca

Somma Vesuviana. Quello di giovedì è stato il Consiglio comunale più vivo dell’ultimo anno politico sommese. Oltre tre ore di discussione su un punto, quello dell’approvazione della concessione in deroga per la realizzazione del Villaggio Augusteo, che ha messo in evidenza alcuni aspetti politici davvero interessanti. In primis la forza numerica della maggioranza del sindaco Raffaele Allocca. Una forza schiacciante e debordante visto che le manine alzate, nel corso delle votazioni, sono state ben 22. Ventidue, premier compreso, che si sono scontrate con le desolanti 7 della minoranza. Quest’ultima però, almeno con Udc e Pd, ha dato qualche segno di vitalità in più rispetto ad altre assise. I 22 però potevano essere 23 e questo perché il consigliere del popolo delle libertà Antonio Parisi, probabilmente per ragioni di opportunità visto che l’amministratore unico della società “Villaggio Augusteo srl” Vincenzo Romano è suo cognato, si è presentato nel parlamentino cittadino solo a votazione conclusa. In realtà c’erano addirittura le condizioni numeriche affinché a votare la concessione in deroga fossero addirittura 24. Questo però non è successo perché Alfonso Allocca, dopo aver lasciato il Pdl ed aver aderito all’Mpa, si è astenuto. “Prima del Villaggio Augusteo” dovremmo prendere in considerazione la realizzazione del Puc” sono state in sintesi le parole in aule del consigliere “dissidente”. “Noi siamo degli uomini e non dei maghi e realizziamo il realizzabile” è stata la risposta del premier cittadino Allocca il quale ha posto in evidenza il fatto che manchi una mappa dell’edilizia abusiva sul territorio sommese dal quale partire per realizzare il Piano urbanistico comunale. Di certo l’astensione di Alfonso Allocca non ha scalfito la macchina da guerra del centrodestra. Macchina che giovedì si è giovata del contributo degli “indipendenti”. Si perché Raffaele Maione, Salvatore Di Sarno e Nello Tuorto hanno votato in blocco con la maggioranza. Per i primi due non è la prima volta che accade. Per Tuorto invece, assente da un bel po’ dall’aula di palazzo Torino, rappresenta un’assoluta novità.

Gaetano Di Matteo

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