Somma Vesuviana. E’ stato per settimane l’argomento più pruriginoso della cittadina ai piedi del Monte Somma. Stiamo parlando dell’appalto per gestire l’informagiovani del comune capofila del distretto 33 (gli altri enti sono Cercola, Pollena, Massa di Somma e Sant’Anastasia). In molti avrebbero scommesso, non senza un certo grado di malizia, che a vincere sarebbe stata la Michelangelo s.r.l.. “A pensar male del prossimo si fa peccato, ma si indovina” pronunciò Giulio Andreotti in un lontanissimo 1939 (in realtà l’aforisma era del cardinal Marchetti Selvaggini). Ed hanno indovinato quasi tutti visto che, ad aggiudicarsi l’appalto da 51mila euro( finanziato con entrate straordinarie), è stata proprio la Michelangelo s.r.l. dopo l’exploit dell’anno precedente. Naturalmente nulla di male figurarsi, però a bene vedere il bando di gara probabilmente le puntate le avrebbero dovute sospendere prima ancora della partita. Si perché stranamente il bando dello scorso anno, preparato sempre dalla dirigente al ramo Monica D’Amore con la supervisione dell’assessore Lello D’Avino, è stato in parte “rimodellato”. In particolar modo il cambio dei parametri ha riguardato il punteggio attribuito alle ditte che hanno partecipato alla procedura “aperta con aggiudicazione mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”. Capitolo “comprovata esperienza”. L’anno scorso non c’era alcun accenno ai “Servizi Informagiovani effettuati per P.A.”. Quest’anno è comparsa la dicitura sia nel bando di gara che sul curriculum della Michelangelo s.r.l (gestore dell’ultimo informagiovani sommese). Per il resto il punteggio verte tutto sulla formazione professionale. Ciò in controtendenza rispetto al capitolato d’appalto dello stesso bando che, in prima pagina, afferma: “L’attività principale del Servizio Informagiovani è l’informazione; le principali aree di intervento, stabilite dalla “classificazione nazionale degli Informagiovani”, riguardano: La formazione scolastica e professionale, l’Università, la cultura, il tempo libero, il lavoro ed il servizio nazionale e volontario”. Altro cambio di parametro riguarda la qualità dei servizi offerti. Il primo elemento che salta agli occhi è quello riguardante gli spazi formativi messi a disposizione dalle ditte per la formazione professionale. Una sede a Somma Vesuviana vale 15 punti su 90 nell’ultimo bando, mentre lo scorso anno bastava avere dei generici spazi formativi per ottenere 15/100. Ovviamente la sede formativa di Michelangelo s.r.l. è in via Micco a Somma Vesuviana, ma questo è un dettaglio. Altra nota. Il comune si Somma Vesuviana sborsa 51mila euro all’aggiudicatario, ma la sede, un videoproiettore, il fax, l’utenza telefonica, l’utenza elettrica, la fotocopiatrice, l’ADSL e le spese di cancelleria sono a carico dello stesso ente di Palazzo Torino. Laconico il commento del dirigente Pd Gianni Piccolo. “Questi sono 51mila euro spesi male e senza tener conto della scarsissima produttività dello scorso anno. Inoltre il bando di gara, così come è stato scritto, frena la partecipazione di ditte che non siano di Somma Vesuviana. Oltretutto” conclude Piccolo “ci sono tre dipendenti comunali nella biblioteca che avrebbero potuto lavorare in modo da evitare quest’ulteriore spesa”. Per la cronaca, la Michelangelo s.r.l. ha avuto anche uno sparring partner (una ditta di Napoli), ma all’apertura delle buste le scommesse erano già state sospese da tempo.
Gaetano Di Matteo
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