giovedì 19 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, pubblichiamo l’esperienza di un delegato sommese alla convenzione nazionale del Pd

Domenica scorsa si è tenuta a Roma la Convenzione Nazionale del Partito Democratico, alla quale hanno partecipato circa 1000 delegati PD provenienti da tutta Italia, per ascoltare e sostenere le mozioni presentate dai tre candidati alla segreteria nazionale del partito: Pierluigi Bersani, Dario Franceschini ed Ignazio Marino. Da Somma Vesuviana ha partecipato Maurizio De Nino, fisico cibernetico di 37 anni e giovane politico, già Coordinatore del Circolo PD locale, eletto Delegato Provinciale del PD con la Lista POLIS, collegata alla mozione di Franceschini, che ha vinto a Somma Vesuviana. Egli ha voluto riportare la descrizione personale della sua giornata alla Convenzione del PD di Domenica 11 Ottobre: più che di un documento si tratta della descrizione di un’esperienza politica vissuta tra i protagonisti del partito: “Sono quasi le cinque del pomeriggio e dopo aver preso un caffè all’autogrill con gli altri 35 delegati del PD provenienti dalla provincia di Napoli e dalle altre province della Campania, salgo di nuovo sul pullman che ci riporta a Napoli. La giornata è stata intensa e piena di emozioni. La sveglia è suonata alle 5:30 e dopo il tragitto fatto da Somma Vesuviana a Napoli, alle 6:45 ero già su questo stesso pullman con tutti gli altri delegati: ma stavamo andando nell’altra direzione, stavamo andando verso Roma per partecipare alla Convenzione Nazionale del nostro partito, il Partito Democratico. Il viaggio di andata è trascorso scambiandoci pensieri ed aspettative su cosa avremmo dovuto fare alla Convenzione, ma tra di noi non c’era molto entusiasmo, forse ci eravamo svegliati troppo presto ed eravamo ancora un po’ assonnati. Alle 10:20 siamo arrivati a Roma e dopo aver effettuato la registrazione, dopo aver preso un caffè e scambiato quattro chiacchiere con altri delegati, è iniziata la Convenzione. L’inizio è stato dato dall’inno di Mameli, che è echeggiato nella sala conferenze dell’Hotel Marriot: eravamo tutti in piedi e tra di noi, molti l’hanno anche cantato. L’apertura delle relazioni è stata data da Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato, che a nome del partito ha espresso solidarietà al Presidente Napolitano per i recenti attacchi ricevuti da Berlusconi: dalla platea è partito subito un lungo e spontaneo applauso che poi è diventato un’ovazione anche a sostegno di Rosy Bindi insultata dal Presidente del Consiglio sulla tv di Stato, durante una diretta televisiva. Poi è seguito un minuto di silenzio per le vittime di Messina, dopo il quale Anna Finocchiaro ha chiamato Bersani ad aprire la sequenza degli interventi. L’intervento di Pierluigi Bersani è stato pacato nei toni, ma caratterizzato da un linguaggio politico molto tecnico e strutturato nell’esposizione logica dei temi politici, che sono stati trattati in maniera generica. Bersani ha fatto il suo discorso, dimostrando di avere profonda conoscenza degli argomenti politici trattati, ma l’ex ministro non è riuscito a coinvolgere emotivamente la platea dei delegati, i quali applaudivano mestamente, dandomi l’impressione di non esser convinti fino in fondo. Dopo di lui è seguito l’intervento di Dario Franceschini il quale, per nulla spaventato dal fatto che Bersani avesse già toccato quasi tutti gli argomenti politici, ha esordito dichiarando: «Chiunque vincerà le primarie del 25 Ottobre, sarà il segretario di tutti e se vinco io, chiamerò Bersani e Marino a lavorare con me». Dopo queste premesse, Dario Franceschini si è subito concentrato, riprendendo a trattare tutti gli argomenti già discussi in precedenza: dal tema della laicità al testamento biologico, dalla proposta di detassare la tredicesima alle politiche sociali da attuare. Poi l’attacco al governo di centrodestra: decine i punti di contrasto e mentre lui parlava, mi sembrava un treno inarrestabile, mi sono girato intorno ed ho notato che la platea ha iniziato a scaldarsi ed ha iniziato ad applaudire in maniera sempre più forte e convinta. Alla fine, è stata una standing ovation per Franceschini: considerato che i suoi delegati erano in numero inferiore rispetto a quelli a favore di Bersani (circa 300 sui 1000 totali!), devo sottolineare che il sostegno e l’entusiasmo espressi per Franceschini, siano stati di gran lunga superiori rispetto a quelli espressi per Bersani. Alla fine c’è stato l’intervento di Ignazio Marino. Anch’egli, al termine del suo discorso, ha ricevuto tanti applausi, espressi non solo dai suoi sostenitori; ma il terzo candidato alla segreteria nazionale non mi ha dato un buona impressione nella sua esposizione pubblica, perché egli ha letto continuamente il discorso, tenendo la testa bassa per quasi tutto il tempo. Non ha dato la sicurezza che un leader dovrebbe riuscire a trasmettere.
Dopo i discorsi dei tre candidati, la Convenzione è giunta al termine e sono salito di nuovo sul pullman e dopo pochi chilometri è bastata solo qualche parola, che subito si è aperto un dibattito vivace tra i sostenitori di Bersani e quelli di Franceschini sull’uso delle primarie e sulla scelta delle alleanze (due argomenti su cui differiscono le due mozioni). Il mio pensiero è tornato al Congresso del Circolo di Somma Vesuviana, dove anche lì c’è stato un confronto vivo e competitivo tra i sostenitori dell’uno o dell’altro candidato. Ma il mio più totale rammarico è per i tanti attivisti politici del PD locale, che, nonostante siano dirigenti politici del Circolo PD di Somma Vesuviana, all’ultimo Congresso non solo hanno scelto di non partecipare e di non candidarsi, ma hanno scelto addirittura di non votare, firmando un documento presentato al Congresso del 26 Settembre. In questo documento offensivo, firmato tra gli altri da Rosa Cimmino, Agostino Vitale, Alfonso Auriemma, Mimmo Paradiso, si afferma che il partito è basato “su vincoli di dipendenza economica, su rapporti clientelari, su comuni aspettative personali legate al successo di qualche personaggio, su relazioni familistiche e parentali. Ciascuno di questi gruppi gravita verso uno o alcuni capi che, a misura della loro capacità di arruolamento, acquistano o intendono acquistare presso i loro rispettivi sovraordinati referenti un merito congruamente compensato”.
Tranne questi casi, in cui prevale un atteggiamento da ignavi, evitando il confronto ed evitando la scelta, in questi giorni di congressi (provinciali e nazionale), ho visto ed ho notato un partito molto attivo e combattivo, nel quale i democratici, dopo anche confronti e dibattiti vivaci, sono pronti ad attuare un progetto politico condiviso”.

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