lunedì 25 Novembre 2024
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Somma Vesuviana, proteste al Torricelli. Il preside: “I vostri problemi dipendono, come sempre, dalla strutture”

Il Torricelli di Somma fa ancora parlare di sé. Non c’entrano le eccellenze, stavolta, né quanto di buono mette in campo ogni anno, ma il problema centrale è quello dell’ediliza scolastica. La mancanza di aule, quest’anno, ha portato lo staff di dirigenza a rivoluzionare completamente l’orario scolastico andando a rompere uno di quei labili equilibri che si instaurano tra studenti, docenti e genitori come compromesso non necessario per tacitare il disagio strutturale: la rotazione delle classi. In pratica, secondo la nuova revisione dell’orario, tutte le classi avrebbero dovuto effettuare le due sole ore di educazione fisica durante il giorno di rotazione, costringendo le famiglie ad accompagnare i figli a scuola in orari non proprio agevoli, quale può essere la metà mattina, e privando i ragazzi delle due ore più preziose dell’orario settimanale, che permettono di allegerire notevolmente giornate passate tra il latino e la matematica. A niente erano valse le sollecitazioni che i rappresentanti di classe e d’istituto avevano prodotto verbalmente e tramite riunioni di Comitato studentesco. Il dissenso unanime, legato soprattutto ai problemi di trasporto, era stato espresso, oltre che dalla Presidente e dai genitori del Consiglio di Istituto, in ben tre verbali a firma del Comitato degli studenti. Ed è stato proprio l’ultimo di questi che è stato preso in esame durante il Collegio dei Docenti del 30 settembre, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti degli studenti, chiamati in causa per portare le rivendicazioni della scolaresca la quale, intanto, aveva inscenato una protesta riunendosi in assemblea nel cortile della sede centrale. Il Dirigente scolastico, sostenuto dal vicepreside Cardalesi, ha tenuto a percisare che i docenti del Torricelli sono stati sempre aperti alle istanze studentesche, anzi, è proprio per questo che era stata formulata la proposta di effettuare le ore di educazione fisica nel giorno di rotazione, sebbene i ragazzi non abbiano capito che ciò avrebbe “sgravato le altre giornate da qualche sesta ora”. In ogni caso i professori sono disposti a fare un passo indietro: verrà riscritto un nuovo orario su modello degli scorsi anni, restituendo all’educazione fisica il posto che gli spetta, alla pari delle altre materie curriculari. “Pensate a studiare, anziché a fare proteste” ha concluso Sabato D’Agostino, rivolgendosi ai rappresentanti “E poi vi faccio notare che il vostro problema non siamo noi. Non è con noi che dovete prendervela, ma con le strutture, che dipendono dalla Provincia e che non sono adatte ad una platea scolastica tanto vasta”.

Gennaro Addato

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