martedì 26 Novembre 2024
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Somma Vesuviana, politici coi nervi tesi, lite durante il consiglio comunale

Somma Vesuviana. La giornata più nera della democrazia sommese si è materializzata ieri, nel consiglio comunale che ha segnato, tra l’incredulità si taluni e lo sconforto di molti, l’apoteosi della Brutta Politica che da qualche anno attanaglia Somma Vesuviana. Che sarebbe stato rovente il clima, non solo per gli oltre 30 gradi portati in dote da Ulisse, era in preventivo. Ma mai, dico mai, qualcuno avrebbe potuto immaginare di assistere ad immagini di pura follia e violenza come quelle emerse in questa assise. La violenza fisica che ha visto protagonisti Celeste Allocca, figlio del sindaco Raffaele, e Riziero Esposito, consigliere del Pdl venuti alle mani fuori Palazzo Torino. E quella verbale, manifestatasi nell’estasi totalitaria di un sindaco Allocca, eccessivamente nervoso su un tema come quello del Castello D’Alagno, il quale ha prima dato dell’ “asino” ad Arturo Rianna (che si è esibito in una vera e propria lectio magistralis di aplomb ed istituzionalità di fronte alla ferocia del primo cittadino) e poi ha negato, con veemenza, la parola al consigliere di opposizione Gino Pappalardo. Da lì l’affermazione, vera e propria scintilla che ha dato vita all’incendio, di Raffaele Maione che al sindaco Allocca ha dato del “fascista e dell’antidemocratico”. A quel punto, compreso che la situazione era sfuggita di mano ai protagonisti, Arturo Rianna, in veste di presidente del consiglio, ha sospeso la seduta. Proprio quando in consiglio emergevano tutte le contraddizioni che stanno accompagnando da un anno a questa parte l’operato dell’assessore alla Cultura Emanuele Coppola (protagonista a sua volta di un teatrino ad inizio consiglio con il suo collega di maggioranza Sergio D’Avino). Così, mentre i consiglieri si alzavano dagli scranni qualcosa deve essere accaduto. Allocca ha sostenuto di essere stato strattonato e il responsabile è stato individuato in Riziero Esposito, anche se inizialmente era stato “accusato” Maione. Mentre quest’ultimo spiegava al sindaco di non averlo aggredito fuori dall’aula scoppiava la follia. Parole grosse volavano tra l’onnipresente Celeste Allocca ed Esposito e i due venivano prontamente divisi, ma era solo il primo round dell’incontro. Dopo pochi minuti Allocca junior ha fatto il giro di Palazzo Torino ed eludendo la “sorveglianza” degli esponenti di maggioranza ha ri-aggredito Riziero, in un corpo a corpo diviso da alcuni presenti. A farne le spese il consigliere Mauro Polliere che ha avuto la peggio, visto che ha subito una leggera contusione al polso. Una scena poco edificante, che ha stampato sulla faccia dei presenti amarezza, sconforto. Dopo pochi minuti in piazza anche i carabinieri per accertarsi di quello che era accaduto, ma tutti hanno negato che fosse successo davvero qualcosa (e questo forse è quello che più spaventa di questa vicenda, la negazione del fatto, la cancellazione dell’evento). Dopo il diverbio, Celeste Allocca e Riziero Esposito sono stati visti in piazza Vittorio Emanule III mentre si chiarivano con un abbraccio. Intanto, dopo il trambusto ed una riunione dei caprigruppo, la seduta è ripresa. Show must go on, lo spettacolo e la follia continuino. A chiedere scusa per i toni usati in aula sia Maione che Esposito. Raffaele Allocca no, seduto in silenzio, scuro in volto, non ha ritenuto opportuno cospargersi il capo di cenere.

Gaetano Di Matteo

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