“Prologo è l’inizio di tutto quello che sarà”
Somma Vesuviana – Nasce Prologo, il primo album dei “Summani”, gruppo partenopeo che sta incantando gli ascoltatori. Prologo è nato nell’inverno 2018 ed è composto da cinque brani. Un viaggio musicale in cui si parlerà di immigrazione, di Napoli, della cattiveria, della deviazione da social network e della storia di un amico manager.
I Summani nascono come gruppo musicale nell’estate 2017, l’incontro ad una comunione è stato folgorante come un fulmine. Ed è proprio dal dio del fulmine, Summano, che prende il nome la band.
“Nella estate 2017 è iniziato tutto anche se l’amore per la musica mi è stato tramandato da mia madre. Per me la musica è vita, è tutto quello che ho – dice Domenico Angrisani dei Summani – Il ritmo lo porto dentro in tutto quello che faccio, lo sento nel cuore, nello stomaco. Nel camminare, nel parlare ci metto ritmo”
Pochi giorni dopo quella comunione, in sala, inizia la magia ed una storia d’amicizia nel suono.
“Cinque come uno solo (five two one)” dicono di se i Summani. Mimmo Angrisani voce e percussioni, Nicola De Luca e Nicola Lampitiello alla chitarra, Tullio Ippodamia al basso, Peppe Magnolia alla batteria.
Una intesa immediata e straordinaria traspare dalle esperienze live regionali ed extra regionali prima di giungere al primo lavoro discografico “Prologo”.
Cinque persone che si sono conosciute nella ricerca di fare musica. Cinque amici con realtà musicali diverse, cinque storie di coerenza e resistenza.
I Summani sono Vesuviani e il fuoco che li accomuna rende possibile la fusione di esperienze e di stili diversi. Rock, blues, funk, reggae si miscelano perfettamente con le tradizionali percussioni partenopee.
Le tematiche affrontate esplorano la società contemporanea con le sue problematiche: disagio, immigrazione, solitudine, devianze.
“Attraverso la musica vogliamo rilanciare un messaggio: la dignità dell’essere umano – dice Mimmo Angrisani – Con i nostri brani parliamo dei problemi della società, degli uomini e delle loro storie personali. Dobbiamo tutelare la dignità di essere uomo”
“L’uomo è uomo qualsiasi sia il colore, la razza, la religione, la cultura – conclude Angrisani – Siamo identità nel mondo, siamo presenti, siamo la vita”
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