domenica 22 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, lotta ai tumori: “Manca una rete Oncologica”

“Dai dati epidemiologici certi che abbiamo, e di confronto anche con le regioni del Centro – Nord, è emerso e confermato ultimamente che purtroppo la Campania ha una serie di brutti record. Sicuramente siamo al primo posto per neoplasie polmonari perché si fuma ancora tantissimo in Campania ed abbiamo dei tassi di inquinamento che tutti conosciamo ma su cui è molto difficile che la politica possa intervenire in maniera tempestiva. Abbiamo gli epatocarcinomi per una situazione di endemia delle epatiti, che poi cronicizzano e molte di queste, da epatiti B e C, diventano epatocarcinomi. Per le neoplasie colo rettali siamo nella situazione in cui, a fronte di una più bassa incidenza, risulta una sopravvivenza bassa, che non ci fa onore, perché dipendente da assenza di screening, da mancanza di standard di qualità regionali e soprattutto dall’assenza di una Rete Oncologia Regionale. Il risultato finale è che la presenza di stadi avanzati di malattia risulta più elevata rispetto al Centro-Nord. Inoltre escludendo pochi casi, la Campania ha di fatto una bassa incidenza anche in altre neoplasie, detenendo però il cattivo record della più bassa sopravvivenza”. Lo ha affermato il prof. Rosario Vincenzo Iaffaioli, Direttore del Dipartimento Neoplasie Addominali dell’Istituto Nazionale dei Tumori “G. Pascale” di Napoli, intervenendo alla Settima Edizione del convegno “Germana Ragosta”, svoltosi presso l’Auditorium Multimediale dell’Istituto Maria Montessori di Somma Vesuviana.

“Quali i motivi di questa bassa sopravvivenza? I motivi sono tantissimi: manca una rete oncologica . Per la verità in Campania mancano tutte le reti di specialistica – ha proseguito Iaffaioli – ma di quella oncologica, in particolare, noi oncologici, ci sentiamo corresponsabili perché oltre allo scarso ascolto dei politici, non abbiamo avuto noi oncologici la capacità di stare abbastanza insieme per fare sentire la nostra voce . Mancano in Campania gli screenings. Un effetto non eccellente hanno avuto negli anni scorsi quelli più tradizionali sul tumore della cervice e della mammella , mentre quelli sul colon retto sono clamorosamente mancati. Dunque la Campania ha il più alto tasso di diagnosi tardive che significa molti terzi e quarti stadi. I quarti

stadi di malattia significano sopravvivenza a 5 anni di appena del 10 per cento dei pazienti. Questo è un dato grave perché confrontato con le regioni del Centro – Nord, malgrado la più bassa incidenza ci espone alla peggiore sopravvivenza . Questo dato negativo della sopravvivenza va anche oltre il quinto anno della diagnosi della malattia , dunque significa che la gestione della malattia non migliora neanche dopo i 5 anni dal suo inizio e pertanto anche questo aspetto rinvia al discorso della rete oncologica, in quanto la sua mancanza significa anche assenza di controllo sull’evoluzione delle malattie neoplastiche”.

Ed ecco l’annuncio:
“Abbiamo presentato un documento congiunto in Regione per sollevare il problema degli “screenings”, – ha continuato Iaffaioli – collegandolo anche alla questione della rete oncologica. È indispensabile ormai che gli oncologi si uniscano all’unisono in modo tale da rilanciare il progetto della rete oncologica . Ormai il discorso del “si salvi chi può” non regge più . La realtà campana va profondamente modificata” .

Tra le cause però non c’è solo la mancanza di una rete oncologica.
“Esistono delle concause come l’obesità che sta aumentando in tutto il mondo – ha concluso Iaffaioli – ed anche in India , in Cina , in Giappone. L’obesità è la prima causa di mortalità al mondo , per cui l’educazione alimentare è l’unica arma che abbiamo a disposizione . Obesità significa spese sanitarie ma anche prevedere una nuova generazione con maggiori handicap fisici . Oggi abbiamo detto tutto questo ai ragazzi della scuola Montessori nella speranza che recepiscano un messaggio chiaro: essere al centro del proprio progetto di salute. L’Italia è al 27 posto al mondo per attività sportive e siamo dietro alla Grecia, all’Asia , all’Africa . Dobbiamo fare sport per migliorare la nostra qualità di vita, il nostro stile di vita”, correggere un’alimentazione errata che sta causando molti danni ed ancora di più ne potrà determinare . All’evento, giunto alla Settima Edizione e svoltosi presso l’Auditorium Multimediale dell’Istituto Maria Montessori di Somma Vesuviana, hanno partecipato oltre al dirigente scolastico Alessandro Scognamiglio e Don Franco Capasso, Direttore dell’Ufficio Pastorale diocesano della salute, personalità di rilievo della comunità scientifica come l’endoscopista Giovan Battista Rossi, i ricercatori Antonella Di Lazzaro e Vincenzo Quagliariello. È intervenuto al convegno il professore Aniello Ragosta che ha portato la testimonianza di vita, di fede della figlia Germana.

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