lunedì 16 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, lo strano caso dell’Informagiovani S.P.A.

Somma Vesuviana. Cominciano lentamente a venire a galla le cifre ufficiali della gestione del servizio “Informagiovani” del Comune di Somma Vesuviana. E soprattutto cominciano a venire alla luce del sole le modalità di affidamento di questo servizio alla Michelangelo S.R.L. (per la modica cifra di 50mila euro annui) da parte dell’assessorato alle politiche giovanili. La delibera che disciplina l’organizzazione di questo servizio è la numero 71 del giugno 2009. “Il servizio “Informagiovani”- si legge tra le righe dell’atto di Giunta- ha l’obiettivo principale di dare luogo allo scambio di informazioni per la promozione della crescita individuale e favorire lo sviluppo di occasioni di integrazione sociale ed aggregazione, verso una “rete di sostegno” che costruisca un passo in avanti nel campo dell’occupazione, dell’impresa, dell’istruzione, della formazione e nello sviluppo di ogni forma di creatività”. Il Comune di Somma Vesuviana è capofila rispetto a Cercola, Pollena, Massa di Somma e Sant’Anastasia nell’organizzazione di questo servizio sul territorio. Ciò significa che è la cittadina sommese ad essere il primo interlocutore della regione Campania per quanto riguarda fondi, progetti e quant’altro di competenze di questo servizio. Fin qui normale accademia. Le stranezze però si ravvisano nelle modalità di affidamento del servizio alla società che attualmente la gestisce: la Michelangelo S.r.l. di Somma Vesuviana. Ecco perché. Innanzitutto la pubblicizzazione. Nell’ottimo sito istituzionale del Comune di Somma Vesuviana non c’è, tra i bandi e le gare , alcuna pubblicizzazione della volontà dell’amministrazione di affidare in appalto il servizio. O meglio, c’è la delibera e ci sono le determine (la n.339 e la n.290 quest’ultime non visibili se non dietro richiesta presso gli uffici competenti), ma nella sezione preposta non si trova uno straccio né della gara né del suo capitolato allegato. Lo stesso accade sul sito della Michelangelo. Non c’è un rigo che segnali il fatto che quest’azienda, la quale opera a più riprese con Enti pubblici di varia natura, abbia in appalto il servizio. Come mai tutto ciò? Veniamo al capitolato dell’affidamento (che prevede un cottimo fiduciario). La base della trattativa, portata avanti dal dirigente al ramo Monica D’Amore, è di 51mila euro iva compresa. In questa cifra non sono comprese: la struttura nella quale operare (tanto che ad oggi l’informagiovani è ubicato nella biblioteca comunale), l’utenza elettrica, quella telefonica, gli abbonamenti alle riviste ufficiali, le guide informative, i manifesti ed il materiale di cancelleria.
Anche i parametri per affidare il punteggio con il quale dare successivamente in appalto il servizio è abbastanza curioso. Nell’allegato alla “Determinazione numero 290 del 20 giugno 2009” si leggono i criteri per poter scegliere la ditta: 100 i punti massimi messi a disposizione divisi così: 40 per la comprovata esperienza (questa parte riguarda la formazione professionale), altri 50 per la qualità del servizio offerto (orari, progetti ed unità operative messe a disposizione) e 10 per l’offerta economica. Le ditte contattate sono state cinque. Di esse se ne sono presentate due: la Michelangelo S.r.l. di Somma Vesuviana e il consorzio Ro.Ma. di Casoria. Il punteggio è da assegnare è a discrezione del dirigente che ha istituito il bando. Ebbene alla fine Michelangelo ha battuto Ro.Ma. 97 a 66,9, dove il decimale è dato dall’offerta economica visto che il consorzio di Casoria ha totalizzato 9,99 punti. Naturalmente le buste con l’offerta non sono pubbliche. C’è di pubblico il fatto che Michelangelo abbia raccolto 4 punti per le unità impiegate (4 elementi) a fronte dei 2 punti di Ro.Ma. (che di unità lavorative ne avrebbe impiegate 3). Una unità in meno costa al consorzio di Casoria il dimezzamento del punteggio. Chi però frequenta la biblioteca sa che a lavorare allo sportello sono solo due unità, più una terza che si presenta quando si riunisce l’assemblea costituente del forum giovani. Della quarta non si hanno notizie. A leggere poi il risultato nelle varie sezioni però ci si rende conto che più che l’informagiovani il Comune sommese sembrava richiedere il Forma-giovani ( e in una regione, quella campana, nella quale pullulano i centri di formazione 5 ditte contattate sembrano poche a fronte dei colossi presenti sul territorio) visto che la maggior parte dei punteggio verteva sulla formazione professionale (almeno a spulciare la “Determinazione numero 339 del 14 luglio del 2009). Ultima nota simpatica l’aspetto economico. Dopo una trattativa serrata, fatta a colpi di ribassi per la tutela delle tasche dei contribuenti, il Comune ha accettato un offerta con un ribasso da saldi. L’1,90% che a conti fatti fanno circa 50mila euro che l’Ente verserà per un anno alla Michelangelo. Di questi tempi mica male. Ora l’attesa impaziente riguarda il lungo elenco di attività svolte dall’informagiovani sommese da novembre, data dell’insediamento, ad oggi.

Gaetano Di Matteo

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