domenica 8 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, “La Specola Vaticana tra fede e scienza”

Somma Vesuviana. “La Specola Vaticana tra fede e scienza”. E’ questo il titolo dell’incontro organizzato dal gruppo Fensern, il circolo storico-culturale-archeologico presieduto da Angelo Di Mauro. L’evento si terrà questa sera alle ore 19 nel cenacolo del complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo. La manifestazione avrà come ospite d’eccezione don Sabino Maffeo, 87enne gesuita originario di Somma Vesuviana, vicedirettore della Specola Vaticana. L’ Istituzione ecclesiastica che si occupa di astronomia, e la cui origine risale alla seconda metà del secolo XVI, quando Papa Gregorio XIII fece erigere in Vaticano nel 1578 la Torre dei Venti e vi invitò i gesuiti astronomi e matematici del Collegio Romano a preparare la riforma del calendario promulgata poi nel 1582, è un istituto di ricerca scientifica dipendente direttamente dalla Santa Sede. L’alto prelato, considerato uno dei più ascoltati consiglieri scientifici di Papa Benedetto XVI, fa ritorno dopo molti anni nella cittadina sommese. “Don Sabino Maffeo è un vanto per Somma Vesuviana” ha spiegato Angelo Di Mauro, promotore dell’iniziativa. Iniziativa che, stando allo stesso storico locale, ha l’obbiettivo di “Spiegare che può esserci armonia tra fede e scienze smentendo chi vorrebbe affermare che l’una esclude a priori l’altra”.L’ occasione di ospitare il gesuita, impegnato da anni presso il “Vatican Observatory Research Group” (VORG) di Tucson in Arizona, nella cittadina sommese lo ha illustrato proprio Di Mauro. “Abbiamo conosciuto quasi per caso l’esistenza di padre Maffeo il quale però, una volta invitato, si è detto subito disponibile a ritornare nella nostra e nella sua cittadina”. L’appuntamento di quest’oggi rappresenta una grossa opportunità per i cittadini di un territorio nel quale non sembra essere eccelsa l’offerta culturale di livello medio alto . “E l’impegno di Fensern è proprio quello di valorizzare il territorio e le grandi potenzialità culturali che in esso risiedono” ha concluso lo storico locale.

Gaetano Di Matteo

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